Domenica a Corte de’ Frati Messa pregando per la pace in Siria

Il 29 luglio di tre anni fa è stato rapito il gesuita padre Dall'Oglio

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Era il 29 luglio del 2013 quando il gesuita italiano padre Paolo Dall’Oglio veniva rapito mentre andava a Raqqa. In occasione del terzo anniversario del sequestro, domenica 31 luglio a Corte de’ Frati si pregherà per la pace in Siria. L’appuntamento è alle 11 nella chiesa parrocchiale dei Ss. Filippo e Giacomo con la Messa presieduta dal parroco, don Antonio Agnelli.

L’iniziativa è promossa dalla Parrocchia di Corte de Frati insieme al Gruppo Oscar Romero, Pax Christi e le Acli provinciali, di cui don Agnelli è di recente diventato consulente ecclesiale.

«La guerra in Siria – ha ricordato Papa Francesco nel videomessaggio in occasione della campagna di Caritas Internationalis per la pace in Siria – oramai è entrata nel suo quinto anno. È una situazione di indicibile sofferenza di cui è vittima il popolo siriano, costretto a sopravvivere sotto le bombe o a trovare vie di fuga verso altri paesi o zone della Siria meno dilaniate dalla guerra: lasciare le loro case, tutto… Penso anche alle comunità cristiane, a cui va tutto il mio sostegno a causa delle discriminazioni che devono sopportare».

E ancora: «Desidero rivolgermi a tutti i fedeli e a coloro i quali sono impegnati, con Caritas, nella costruzione di una società più giusta. Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?».

Da qui un accorato appello: «Incoraggio tutti, adulti e giovani, a vivere con entusiasmo quest’Anno della Misericordia per vincere l’indifferenza e proclamare con forza che la pace in Siria è possibile! La pace in Siria è possibile! Per questo, siamo chiamati a incarnare questa Parola di Dio: «Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto al vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Geremia 29,11)».

L’invito concreto del Santo Padre è quello «di pregare per la pace in Siria e per il suo popolo in occasione di veglie di preghiera, di iniziative di sensibilizzazione nei gruppi, nelle parrocchie e nelle comunità, per diffondere un messaggio di pace, un messaggio di unità e di speranza».

Ma preghiera devono seguano anche opere di pace: «Vi invito – continua il Pontefice – a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari. Tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica. La comunità internazionale deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione dì un governo di unità nazionale. Uniamo le forze, a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile. Questo sì che sarà un grandioso esempio di misericordia e di amore vissuto per il bene di tutta la comunità internazionale!»

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