Domenica 30 ottobre a Caravaggio l’incontro regionale dell’Ordo Virginum con il vescovo Antonio

In diocesi di Cremona vi sono due consacrate, con una terza donna in formazione per aderire a questa che è la più antica tra le forme di consacrazione secolare individuale pubblica femminile

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Sarà la diocesi di Cremona a ospitare quest’anno il consueto incontro regionale dell’Ordo Virginum, la più antica tra le forme di consacrazione secolare individuale pubblica femminile. L’appuntamento è per il pomeriggio di domenica 30 ottobre presso il Santuario di Caravaggio. Dopo un momento di riflessione e testimonianza, la giornata si concluderà con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Circa una sessantina le consacrate attese a Caravaggio, dove il tradizionale incontro regionale annuale assumerà un carattere particolare cadendo nell’anno giubilare voluto da Papa Francesco. “Mani di misericordia, nella vita corrente” è, infatti, il tema scelto per la giornata, che avrà inizio alle 14.30 con il momento di accoglienza.

Alle 15 si entrerà quindi nel vivo della proposta con il momento di riflessione sul tema della giornata attraverso le testimonianze di alcune vergine consacrate. L’incontro avrà luogo negli spazi del Centro di spiritualità del Santuario fino alle 17, quando inizierà il pellegrinaggio giubilare.

E proprio in basilica si concluderà la giornata con la Messa delle 17.30 presieduta dal vescovo di Cremona.

L’Ordo Virginum è la più antica tra le forme di consacrazione secolare individuale pubblica femminile: si ha notizia delle vergini consacrate fin dalla Chiesa delle origini, tanto che alcune di loro furono sepolte nelle catacombe di San Callisto, a Roma.

Le caratteristiche distintive delle consacrate Ordo Virginum sono principalmente tre: la diocesanità (si pongono al servizio della propria Chiesa particolare secondo le indicazioni del Vescovo e in base alle proprie capacità), la sponsalità (sono segno visibile della Chiesa Sposa che attente Cristo Sposo) e la secolarità (vivono nel mondo, ma non seguendone le logiche; sono nel mondo, ma non del mondo).

L’Ordo Virginum, a differenza degli Ordini monastici, delle Società di vita apostolica e degli Istituti secolari, non ha una regola valida per tutti i membri, ma ogni consacrata stila la propria regola di vita, di concerto con il vescovo, il delegato episcopale per la vita consacrata e il direttore spirituale. Non si tratta di stabilire orari, ma di far risaltare la propria chiamata personale e l’amore per la Chiesa. Per essere considerata valida, la regola di vita stabilita deve essere approvata dal Vescovo: non per porre l’aspirante sotto tutela, ma per garantirne la coerenza con la volontà di Dio e con le linee pastorali della diocesi, con cui la regola non può essere in contrasto.

Allo stesso modo dei membri degli Istituti secolari, le consacrate Ordo Virginum vivono le normali condizioni di vita: non indossano abiti o segni distintivi particolari e vivono del loro lavoro. Possono decidere di abitare da sole, con la famiglia di origine oppure con altre consacrate.

Attualmente in diocesi di Cremona sono due le consacrate Ordo Virginum, mentre una terza donna è in formazione.

Locandina dell’incontro

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