Deceduto il sanbassanese don Ermille Berselli, canonico della Cattedrale di Grosseto e parroco di Ribolla

Venerdì mattina le esequie a Grosseto, quindi la salma sarà trasferita a San Bassano: dopo la benedizione in chiesa parrocchiale, la tumulazione nel cimitero del suo paese natale

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È deceduto nel tardo pomeriggio di mercoledì 18 ottobre all’ospedale Misericordia di Grosseto, diocesi nella quale svolgeva il proprio ministero sacerdotale, don Ermille Berselli, originario di San Bassano, in provincia e diocesi di Cremona. Parroco di Ribolla e da poco canonico della Cattedrale di Grosseto, aveva 64 anni, compiuti in aprile. Era prete da 37 anni. A portarlo alla morte una malattia fulminante: il 17 ottobre era stato ricoverato in ospedale per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Nella serata di giovedì 19 ottobre si svolgerà una veglia funebre nella chiesa parrocchiale di Ribolla, mentre venerdì 20 ottobre alle 10 il vescovo di Grosseto Giovanni Roncari presiederà le esequie in Cattedrale. La salma, poi, prenderà la via per il territorio cremonese, a San Bassano, dove don Ermille aveva espresso la volontà di essere sepolto. È prevista la benedizione del feretro nella chiesa parrocchiale di San Martino vescovo, quindi la tumulazione nel cimitero del paese.

Don Ermille Berselli era nato a San Bassano. La sua vocazione era sbocciata in seno ai frati minori conventuali, da cui poi aveva sentito di doversi staccare per intraprendere un nuovo percorso. Affascinato dall’esperienza di Nomadelfia giunse in Maremma negli anni ’90. Nella comunità fondata da don Zeno visse alcuni anni, abbinando, nel contempo, anche il servizio come cappellano della casa circondariale di Grosseto. Successivamente divenne parroco di Roccastrada, quindi fu inviato nella comunità di Ribolla, che ha servito fino a questi ultimi giorni.

Il vescovo di Grosseto lo aveva nominato vicario episcopale per la zona collinare-costiera. In questa veste, fra le altre cose, aveva assunto il servizio di amministratore parrocchiale di varie parrocchie della sua Vicarìa (Giuncarico, Roccatederighi, Scarlino, Scarlino scalo, Boccheggiano), dove non era possibile avere la nomina di un parroco secondo la normativa civile.

Era anche presidente del Fondo diocesano di solidarietà, compito che svolgeva con grande scrupolo, consapevole che gestire il mutuo aiuto economico fra parrocchie più stabili ed altre più in difficoltà era un servizio al senso ecclesiale. Era impegnato anche nella Faci, la federazione tra le associazioni del clero in Italia.

A maggio, in occasione della solennità del Corpus Domini, aveva ricevuto in Cattedrale, dal Vescovo, la mozzetta e il medaglione che sancivano il suo ingresso come canonico del Capitolo della Cattedrale. Una dignità che lo aveva reso felice, anche perché gli dava modo, dalla periferia, di mettersi a servizio della chiesa-madre della Diocesi.

Poco più di un anno fa aveva perso il fratello Luca, più giovane di vent’anni, e quel lutto lo aveva profondamente segnato. Per questo era rimasto commosso quando, in occasione della cerimonia di investitura a canonico della Cattedrale, era giunta a Grosseto una delegazione del suo paese di origine, con a capo il sindaco: «In quella presenza – disse ai microfoni della trasmissione diocesana “Dentro i nostri giorni” – ho visto il segno di attenzione alla mia persona, ma anche di affetto verso mio fratello Matteo, giornalista del quotidiano La Provincia di Cremona».

«Per la nostra Chiesa diocesana è una dura prova – dice il vescovo Giovanni Roncari –. Don Ermille era un sacerdote ancora giovane, in forze, che ricopriva varie responsabilità in Diocesi, assolte tutte con il suo stile discreto, dimesso, al punto da apparire quasi impercettibile. Ma c’era ed era una presenza importante, che abbiamo imparato a stimare e a considerare in tutto il suo valore, senza che lui si imponesse mai. Ed era una presenza importante anche per la testimonianza sacerdotale che ha reso a tutti noi. Per questo a maggio avevo voluto annoverarlo fra i nuovi canonici della Cattedrale: era un riconoscimento alle zone più periferiche della Diocesi, ma anche un attestato di stima verso l’uomo e il sacerdote. Quando gli comunicai la mia decisione, don Ermille ne rimase commosso: era per lui, in qualche misura, il suggello del suo pieno inserimento in questa Chiesa diocesana».

 

Il video dell’insediamento di don Ermille Berselli come canonico del Capitolo della Cattedrale di Grosseto

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