Ddl Zan, Family day: «Una legge inutile, dannosa e pericolosa»

Il 25 settembre a Cremona convegno con il prof. Massimo Gandolfini e l'avvocato Piercarlo Peroni

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«Una legge inutile, dannosa e pericolosa». Netta e inequivocabile è la posizione assunta dalla Associazione Family Day in merito alla proposta del cosiddetto “Ddl Zan” sull’omofobia. Una posizione chiaramente ribadita la sera di venerdì 25 settembre nel corso dell’incontro ospitato presso il Centro pastorale di Cremona e ispirato nel titolo al verso dantesco “Libertà vo’cercando, ch’è sì cara”. L’incontro, moderato dalla giornalista cremonese Francesca Morandi, ha visto come relatori il prof. Massimo Gandolfini (presidente nazionale Family Day) e l’avvocato Piercarlo Peroni (referente Family Day di Brescia).

«Si dice che questa legge venga proposta per colmare un presunto vuoto legislativo, ma questo non corrisponde affatto a verità; – è la posizione dell’avvocato Peroni – il Codice penale è già sufficiente garanzia per la tutela della persona, con la garanzia della reciprocità. Con la proposta  Zan ci si trova invece a dividere tra chi è tutelato e chi deve stare attento a come agire e comportarsi». «Il nostro Codice penale – ha poi proseguito – non deve diventare lo strumento per punire chi la pensa diversamente, reintroducendo il reato di opinione».

L’intervento di Gandolfini ha preso avvio da una premessa: «L’Italia è tra i Paesi d’Europa e del mondo più “gayfriendly”. La nostra cultura cristiana, del resto, guida il nostro atteggiamento di partecipazione ed empatia con chiunque». «Questa proposta di legge è pericolosa perché può procurare reazioni contrarie da parte di chi si sente meno tutelato – ha poi ulteriormente precisato il Presidente del Family Day –. È sbagliato pensare in termini eterosessuale/omosessuale come fossero razze diverse: è la persona che va tutelata nella sua interezza».

«Che cosa potrà accadere una volta approvata questa legge? Si  potrà ancora dire che è un diritto del bambino avere un padre e una madre, che l’utero in affitto è incivile? E le “quote rosa” che fine faranno?» si  è interrogato Gandolfini, che ha poi richiamato un «clima di odio e ostilità» nei confronti di chi si atteggia criticamente nei confronti di questa proposta.

«L’impegno di FamilyDay – hanno concluso i relatori – è di fare informazione, affinché nessuno si senta escluso o possa in un prossimo futuro sentirsi offeso o escluso».

Marco Galbusera
TeleRadio Cremona Cittanova
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