Cucine Benefiche aperte anche la sera: da Natale a Pasqua

Si inizierà il 24 dicembre, giorno della vigilia, grazie alla pronta disponibilità dei volontari e al supporto della Caritas

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Una bella notizia dal fronte della solidarietà cremonese: le Cucine Benefiche gestite dalla San Vincenzo diocesana dal 24 dicembre 2015, vigilia di Natale, al 27 marzo 2016, giorno di Pasqua resteranno aperte anche alla sera e offriranno un pasto caldo alle tante persone indigenti della città. La presidente Eugenia Rozzi è particolarmente soddisfatta: «Da tempo diversi nostri ospiti ci chiedevano un piatto caldo anche la sera: grazie alla generosità dei nostri volontari, che subito hanno acconsentito, e al supporto della Caritas Cremonese, ci siamo subito messi al lavoro. Il servizio sarà attivo in questi mesi invernali e ci auguriamo che possa coinvolgere anche gli oratori della città e del circondario. Ad alcuni vicari abbiamo già proposto di invitare i loro ragazzi qualche sera al mese: la risposta è stata positiva da parte di molti e questo ci ha rincuorato. Naturalmente saranno presenti alcuni nostri volontari che coaudiveranno i diversi gruppi e, come al solito, segneranno le presenze»

Ogni utente, infatti, è conosciuto dai vincenziani: sulla porta c’è sempre un responsabile che segna i nominativi. Alle persone nuove vengono chieste le generalità e parte un processo di accompagnamento che coinvolge i Servizi sociali del Comune e il Centro di ascolto della Caritas. Stessa procedura è compiuta per chi usufruisce del servizio docce e del cambio settimanale di biancheria intima o per chi riceve il pacco viveri: «La nostra non è una carità “a pioggia” – precisa Rozzi –. Cerchiamo, infatti, di guardare alle reali necessità delle persone sviluppando, dove è possibile, una rete di aiuti che coinvolga le istituzioni civili e le parrocchie».

Attualmente i membri della San Vincenzo che si occupano delle Cucine Benefiche e dei tanti altri servizi di carità sono una trentina a fronte di una richiesta giornaliera di 30/40 coperti: «Occorre sfatare un luogo comune – precisa la presidente Rozzi – non ci sono solo stranieri che ci chiedono il pasto e non sono la maggioranza: la metà, infatti, sono italiani. Alcuni di essi sono poveri storici della nostra città, altri sono vittime della crisi economica che purtroppo continua ad imperversare».

«Naturalmente il nostro servizio all’ora di pranzo proseguirà come al solito: le nostre porte sono sempre aperte 365 giorno su 365: Natale e Pasqua compresi. Anzi, nelle festività il menù è più ricco e sostanzioso e i volontari si moltiplicano. Il 25 dicembre, infatti, non mancherà sul vassoio dei nostri utenti una bella fetta di panettone».

Da ricordare, inoltre, che il giorno di Sant’Omobono la San Vincenzo diocesana ha inaugurato il nuovo centro di distribuzione alimenti in via San Francesco d’Assisi. È stata proprio la presidente Rozzi, affiancata dal vescovo Lafranconi e dal sindaco Galimberti, a tagliare il nastro di questa struttura che oltre alla stanza per la distribuzione dei pacchi comprende anche un capiente magazzino, con tanto di cella frigorifera e serrande che permettono con facilità le operazione di scarico delle derrate alimentari. In tutto sono oltre 350 le famiglie seguite ogni anno, con una media di 250 pacchi alimentari donati ogni mese.

La San Vincenzo, infine, offre molti altri servizi ugualmente indispensabili: attraverso il  Centro d’ascolto, che lavora in sinergia con quello della Caritas e con le  29 San Vincenzo parrocchiali, sono state aiutate famiglie in gravi difficoltà economiche. La maggior parte degli interventi riguarda il pagamento delle utenze, dell’affitto, delle rette per le mense scolastiche, dei libri di testi o dei medicinali. Anche in questi casi non si tratta solo di dare dei soldi, ma di accompagnare le persone verso un futuro di riscatto e di autonomia.

Da rimarcare anche i progetti legati al doposcuola negli oratori di Cristo Re e San Pietro al Po e diversi laboratori presso il carcere cittadino.

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