Così la “scuola a casa” riscopre il valore delle relazioni (download)

Una riflessione dell'incaricato diocesano di Pastorale Scolastica. E una serie di link utili perché la didattica non sia poi così... a distanza

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Chi avrebbe mai detto che tutto in un momento la nostra società, così organizzata e così tecnologica sarebbe stata messa all’angolo in questo modo? E la scuola … la scuola della tecnologia, dei tablet, dei RAV, del registro elettronico, delle LIM, dei badge, degli scambi con paesi “dall’altra parte del mondo”, la scuola delle centinaia di circolari, la scuola dei gabinetti rotti, dei muri sporchi, dei banchi rotti, sia stata chiusa… Ah no si dice “sospesa l’attività didattica”.

Si scopre la “didattica a distanza”, ancor di più “i consigli di classe a distanza”. Forse si comincia anche a scoprire che i rapporti umani sono importanti; la carne, gli occhi, i visi, il sorriso o il pianto dei ragazzi, dei colleghi, dei bidelli. La scuola che va sulla luna sorprendentemente e inaspettatamente si trova l’infinito vicino, che è l’altro, che però, ora, è lontano, al di là di uno schermo.

Ci sarà voluto il Covid-19 per capire che forse bisogna mettere al centro l’uomo, i ragazzi? Il loro vissuto e le loro sorprendenti e meravigliose possibilità, che passano dalla crudeltà del giudizio che non ti risparmiano a quegli occhi che ti attendono, alle provocazioni che ti pongono, alla confidenza che condividono, al caos che fanno, all’appoggio che ti chiedono.

Devo dire che mi manca questa scuola: non mi manca la burocrazia, non mi mancano i collegi docenti, la fredda assertività dei capi… o la fila alla macchinetta del caffè. Ma la scuola chiusa è un colpo al cuore. È necessario, è doveroso, bisogna che resti chiusa. Ma non ne siamo preparati.

Dentro questi pensieri un po’ decadenti, si scopre anche una scuola che si è rimboccata le maniche e che, nonostante l’impreparazione, la fretta, il disorientamento, si reinventa. Un nuovo modo di fare scuola che, sappiamo bene, non è sufficiente, ma per il momento storico che stiamo vivendo è necessario. Docenti che fanno didattica a distanza o “Scuola a Casa”. Non si chiudono i rapporti, si vedono i ragazzi, si dialoga, si lavora, si impara: loro entrano nelle nostre case e noi – non dimentichiamolo – nelle loro. Questa è la scuola ai tempi del coronavirus, una scuola che dovrebbe, spero, riscoprirsi empaticamente e simpaticamente capace di relazioni.

don Giovanni Tonani

incaricato Pastorale Scolastica e IRC


LINK UTILI

 

  • Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei

https://educazione.chiesacattolica.it/unesperienza-educativa/

  • Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla Tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore:
    • UNA CHALLENGE DI SOLIDARIETÀ DIDATTICA DIGITALE DIVISI PER ORDINE DI SCUOLE;  #distantimaunitiperlascuola:

https://www.cremit.it/distantimaunitiperlascuola-ecco-i-primi-contributi-per-la-challenge-di-solidarieta-digitale/

    • INFORMATION LITERACY E COMPETENZE DIGITALI AL TEMPO DEL COVID-19

https://www.cremit.it/information-literacy-e-competenze-digitali-al-tempo-del-covid-19/

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