“Corridoi umanitari. Salvare vite umane”. Incontro a Casalmaggiore (AUDIO)

Valeria Gutterrez di Sant'Egidio ospite della Tenda di Cristo per raccontare un modello di immigrazione legale e sicuro

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Serata di straordinario spessore umano quella che si è svolta venerdì 22 giugno presso l’Auditorium della Fondazione Santa Chiara a Casalmaggiore. Organizzata da Tenda di Cristo di Rivarolo del Re-Casa Paola, la conferenza è stata intitolata “Corridoi umanitari. Salvare vite umane” e ha avuto come relatrice Valeria Gutterez, referente per la Comunità di Sant’Egidio a Roma dell’accoglienza dei profughi provenienti da Libano ed Etiopia, tramite corridoi umanitari.

La serata è stata aperta da un saluto inviato dal vescovo Antonio Napolioni, letto da padre Francesco Zambotti. “Vincendo la tentazione di chiudersi nella paura, chi accoglie vivamente il Vangelo di Gesù costruisce ponti, corridoi, case e tende.. in cui incontrare fraternamente l’altro, scoprendo il valore delle tante diversità che – persino in ogni nostra famiglia – possono essere motivo di gioia come di fatica”.
Lo stesso padre Francesco ha puntato l’accento sull’importanza che i laici si occupino dei problemi attuali, mettendo in gioco “il loro sacerdozio universale, che deriva dal Battesimo”. E ha proseguito con un invito a non dimenticarsi dei poveri “perché sarebbe come dimenticarci di noi stessi”.

Ma il cuore della conferenza è stata incentrato sulla nascita dei corridoi umanitari, che ad oggi in Italia contano circa 2.000 persone, di cui 1.546 giunte dal Libano dal 2016, anno della firma del primo accordo siglato tra la Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas. Di queste, il 95% è di origini siriane e per il 90% si tratta di nuclei familiari. Diversi i numeri dei profughi giunti attraverso il secondo corridoio attivato più recentemente, quello etiope, nato da un accordo tra la Comunità di Sant’Egidio con Cei-Caritas, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero degli Interni. Ad oggi dal Corno d’Africa sono state accolte 498 persone e a breve ne giungeranno altre 600. Sul modello italiano, primo in Europa, l’accoglienza tramite corridoi umanitari è avvenuta anche in Francia, Belgio e Andorra, per un totale di più di 2.500 persone.

Persone a cui è necessario dare un alloggio e una speranza lavorativa e di integrazione nella società di accoglienza.

“I corridoi umanitari – dichiara a questo proposito la Gutterrez – non si concludono a Fiumicino (dove arrivano in aereo i profughi, senza rischiare la vita, ndr). Il progetto prevede l’inserimento nella nostra società. I corridoi umanitari propongono un modello adottivo, dove famiglie locali accolgono una famiglia che diventa per così dire parente”.

E una di queste famiglie, giunta attraverso Sant’Egidio nel 2016, era presente. Mohamed e Sanaa (con i loro tre figli Ryan, Aya, Sidra) sono stati accolti a Pegognaga (Mantova) dall’associazione Solidarietà Educativa, di cui era presente Arnaldo De Giuseppe.
“Il nostro scopo è aiutarli a recuperare la speranza e a realizzare qualche sogno” dichiara. Così come quello di Mohamed è di essere “la voce di chi vive ancora in Siria”.

Insieme a loro anche un’altra realtà accogliente proveniente dalla stessa Pegognaga. Aldo Bottegazzi ha testimoniato a nome di un gruppo di famiglie sorto in seno alla parrocchia locale. Qui, grazie alle riflessioni di don Flavio Savasi, nove persone hanno deciso di accogliere nel nome del Vangelo.

“Siamo diventati talmente parenti della famiglia che abbiamo accolto che siamo sempre insieme. Si creano rapporti talmente intensi e belli che ci si sente proprio parenti. È un’esperienza che consiglieremmo a chiunque. Se testimonianza dev’essere è una testimonianza di gioia, perché è veramente bello nonostante le difficoltà”.

In conclusione una parola e un grazie sono stati aggiunti da Habi, che vive da due anni a Casa Paola, e che ha terminato lo scorso anno gli studi di licenza media presso il C.P.I.A. di Casalmaggiore.

La serata si è conclusa con un rinfresco siriano offerto da Rouni Astefan, residente anch’esso a Casa Paola.

Ascolta l’audio dell’intervento di Valeria Gutterrez

Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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