«Convertitevi, convertiamoci, convertimi»: celebrate in Cattedrale le esequie di don Sergio Lodigiani

Mons. Napolioni nell'omelia: «Un'ansia da conversione che ha caratterizzato il ministero fedele, generoso e appassionato di don Sergio». Presenti alla celebrazione il vescovo emerito Dante Lafranconi e don Livio Lodigiani, fratello del sacerdote defunto

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Una Cattedrale gremita di fedeli, giunti per partecipare, nella mattinata di martedì 13 dicembre, a Cremona, alle esequie di don Sergio Lodigiani, presbitero cremonese che nel corso del suo ministero è stato parroco della parrocchia cremonese di S. Ilario e della parrocchia di S. Maria Immacolata e S. Zeno, a Cassano d’Adda. La celebrazione, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, ha visto la partecipazione di numerosi concelebranti, tra cui il vescovo emerito, mons. Dante Lafranconi, e don Livio Lodigiani, fratello del sacerdote defunto.

«Il Vangelo ci chiama a conversione, ci chiama a pentirci, ci chiama a riconoscere la venuta del Signore e a superare le nostre esitazioni», ha detto il vescovo Napolioni nella sua omelia, citando la parabola dei due figli, narrata proprio nel Vangelo del giorno. «E credo che quest’ansia di conversione abbia caratterizzato il ministero fedele, generoso e appassionato di don Sergio». Un ministero che, come spiegato dal vescovo, è stato scandito da tre fasi fondamentali. La prima è stata quella del “convertitevi”: «Don Sergio è stato un prete che ha preso veramente sul serio il Signore e la sua missione, tanto da essere esigente, scomodo, talvolta un po’ duro». «Questa stagione è stata lunga e intensa per lui. Poi è avvenuto un cambiamento, ha dovuto affrontare nuove sfide e cercare nuove vie per l’evangelizzazione. L’incontro con l’esperienza del Cammino neocatecumenale lui stesso la definisce un dono di Dio». Questa è stata la stagione del “convertiamoci”, un periodo in cui «ha potuto sperimentare la fraternità con i laici, con le famiglie – ha proseguito il vescovo –, che lo ha educato a non essere l’unico punto di riferimento». «Ha imparato dunque a “convertirci insieme”, prima di pretendere che altri lo facciano».

Purtroppo però, inevitabilmente, «dalla potenza si passa all’esperienza dell’impotenza», ha spiegato mons. Napolioni: «Questi suoi ultimi anni sono stati quelli di un leone in gabbia, un leone arrabbiato e ferito, un po’ deluso, ma anche della ricerca dentro di sé di quel filo rosso che non poteva essersi spezzato». Ed ecco quindi la terza stagione, quella del “convertimi”, quella in cui «la partita si fa sempre più interiore». «Quando non c’è più nulla che si possa fare per gli altri, c’è solo da lasciare che qualcun altro si prenda cura di noi, nel corpo, nella mente e nell’anima. Quel “convertimi” è diventato “accoglimi”, “abbracciami”, “eccomi”».

«Ecco la pagina del Vangelo: chi non aveva voglia di essere in un certo modo, prima o poi, se accoglie la grazia del Signore dentro di sé, diventa quel figlio che si riconsegna al padre in umiltà e fiducia: c’è speranza per tutti! – ha concluso il vescovo – E quindi grazie don Sergio per la testimonianza di questo travaglio, per questa ultima e ulteriore fecondità. Guidaci e accompagnaci dal cielo, affinché il lupo dimori con l’agnello, nel mondo e nel cuore di ciascuno di noi».

 

L’audio dell’omelia

 

Biografia di don Sergio Lodigiani

Nato a Cremona il 24 maggio 1933, originario della parrocchia cittadina di S. Sebastiano, don Sergio Lodigiani era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1957. Proprio a Cremona aveva iniziato il suo ministero pastorale come vicario parrocchiale a S. Ilario. Nel 1965 ha assunto l’incarico di vicerettore del Seminario, mantenuto per 10 anni. Quindi nel 1975 è tornato nella comunità di S. Ilario, questa volta come parroco. Dopo 24 anni, nel 1999, il trasferimento nel Milanese, a Cassano d’Adda, come parroco della parrocchia S. Maria Immacolata e S. Zeno, dove è rimasto sino al 2008.

Quindi il ritorno nella sua Cremona, dove negli ultimi anni ha risieduto presso la casa di riposo di via Massarotti: qui si è improvvisamente spento la mattina del 10 dicembre.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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