Concerto di Natale del Coro Polifonico Cremonese con la “Messa di Gloria” di Pietro Mascagni

Il concerto, accompagnato dalle voci bianche della Beata Vergine, proseguirà con una serie di canti natalizi

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Sabato 16 dicembre torna come da tradizione il concerto di Natale del Coro Polifonico Cremonese, che quest’anno avrà luogo nella chiesa di S. Agostino in Cremona (ore 21 con ingresso libero). Il Polifonico sarà affiancato dal Coro di voci bianche dell’Istituto “Beata Vergine” (maestro preparatore Diego Pederneschi) e dai solisti Cosimo Vassallo (tenore) e Riccardo Fioratti (baritono); al pianoforte Alessandro Manara. La direzione è come sempre affidata al maestro Federico Mantovani.

Il concerto, che si pone all’interno delle manifestazioni programmate con il sostegno del Centro di musicologia “Walter Stauffer” e si effettua con il supporto di Cassapadana, propone nella prima parte la “Messa di Gloria” di Pietro Mascagni, che si è potuta recentemente ascoltare in Cattedrale nel corso della Messa delle 11 (come è d’uso soprattutto nei luoghi di lingua tedesca quali Vienna e Salisburgo) con il maestoso accompagnamento dell’Orchestra Sinfonica Italiana, e che ha registrato un grandissimo afflusso di pubblico e riscosso vivo successo. La “Messa di Gloria” viene ora eseguita con l’accompagnamento del pianoforte, in una versione più raccolta, consona al momento particolare dell’anno liturgico, che rivive la gioiosa e intima  attesa  propria del periodo dell’Avvento.

Composta ed eseguita per la prima volta nel 1888 a Cerignola, in Puglia, e successivamente ad Orvieto per il sesto centenario della consacrazione del Duomo, con risonanza nazionale e grande successo di pubblico e di critica, la “Messa di Gloria” trova la sua forza e i suoi pregi non tanto nell’elaborazione e nella complessità della scrittura orchestrale e vocale, quanto nella felicità dell’invenzione melodica, nella struttura chiara e simmetrica degli episodi, nella capacità di attribuire spontaneità e freschezza alla semplicità della trama sonora. Il “Kyrie”, corale, si apre con una dolce melodia, mentre d’andamento più marcato e sostenuto è il “Christe”, intonato dai solisti e concluso con la ripresa del “Kyrie”. Di particolare solennità è il “Gloria”, suddiviso in una serie di sottosezioni, ognuna con un suo proprio carattere: gioioso l’incipit corale, di un lirismo patetico, quasi operistico, il “Laudamus”, appassionato e commosso il successivo “Gratias”, patetico il “Qui tollis” e fluente, nel canto disteso del baritono, il “Qui sedes”. Dopo  il maestoso episodio corale del “Quoniam”, il “Gloria” si chiude riprendendo gli elementi tematici dell’inizio nel “Cum Sancto Spiritu”.

Il “Credo”, dopo il brevissimo fugato iniziale che conduce a un maestoso episodio corale di notevole effetto, trova toni di fervida preghiera nell’aria del tenore “Et incarnatus”, che s’innalza verso il registro acuto alle parole “et homo factus est”, per assumere un andamento omoritmico e drammatico nel “Crucifixus”  affidato al coro e concludersi con il ritmo puntato nel “Resurrexit”.

Il “Sanctus” e il “Benedictus” sono dominati dai cantabili dei solisti: lirico e arioso quello del tenore,  dapprima trattenuto ed elegiaco, poi più veemente, quello del baritono, siglato da un’intensa perorazione finale.  Entrambe le sezioni si chiudono con il giubilante “Hosanna” a coro pieno. Raccolta e intensamente spirituale la conclusione della Messa con l’“Agnus Dei”, segnato da un processo di intensificazione che porta all’invocazione finale, in pianissimo, “dona nobis pacem”.

La seconda parte del concerto propone una serie di canti natalizi, secondo una scelta programmatica del maestro Mantovani, che, accanto a grandi opere sinfonico-corali, ivi comprese le sue, ritiene giusto presentare anche pagine meno articolate dal punto di vista dell’organico e meno complesse nella scrittura, ma sicuramente rivestite di dignità musicale, siano esse opera di musicisti “di fama”, come il “Tollite hostias” di Camille-Saint Saëns (dall’“Oratorio di Natale”), siano canti popolari di buona fattura e ricchi di suggestioni musicali. Per questo concerto Mantovani ha scelto tre brani della tradizione francese (“Les anges dans nos campagnes”,“ Quelle est cette odeur agreable?” e il “Cantique de Noël” di Adolphe Adam), una suggestiva melodia di Bepi de Marzi (“Pastori”), due canti natalizi dei fratelli Remo e Adamo Volpi – recentemente ricordati in un concerto tenuto dal Polifonico a Santa Margherita Ligure – (un ‘antico canto pel S. Natale’, “Resonet in laudibus”, di Remo, e “Puer natus”, di Adamo) e una tenera ninna nanna di don Battista Restelli. Non poteva mancare una suggestiva pagina, (“Angelo”)  dalla Cantata “Vergine Madre” dello stesso Mantovani, che sta sempre più affermando le sue doti di compositore: è di pochi giorni fa il clamoroso successo riscosso dall’esecuzione nel Duomo di Mantova dalla sua Cantata sacra per coro, soli, voce recitante e orchestra “La più bella avventura”, ispirata alla figura e al pensiero di don Primo Mazzolari ed eseguita sotto la sua direzione dal Coro Polifonico Cremonese, dal tenore Cosimo Vassallo, dal baritono Valentino Salvini e dall’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici con la voce recitante di Alberto Branca di fronte al pubblico  entusiasta che affollava la chiesa.

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