Con l’Eucaristia presieduta dal vescovo Napolioni conclusa la settimana a Taizé

Il bilancio dell'esperienza nelle parole del vescovo Antonio e dell'incaricato diocesano per la Pastorale giovanile

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La Messa celebrata a Taizè nella mattinata di domenica 13 agosto ha segnato ufficialmente, per i giovani della Diocesi di Cremona, la chiusura dell’intensa esperienza di spiritualità che dal 6 agosto, nell’ambito del Sinodo diocesano dei giovani, è stata proposta dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile diretto da don Paolo Arienti.

 

Il bilancio dell’esperienza nelle parole di don Arienti

 

Già dalla prima mattina tutto il campo era in fermento: la domenica a Taizé è giorno di partenze e di nuovi arrivi. Così è stato anche per il gruppo cremonese che ha smobilitato il campo, richiudendo le tende e caricando i bagagli sul pullman. Nel cuore le emozioni di una esperienza forte ormai alla sua conclusione, delle amicizie nate in queste giornate e del ritorno a una quotidianità che certo non sarà semplicemente come prima.

Insieme ai ragazzi il vescovo Antonio Napolioni, che ha condiviso con loro, a cominciare dal pernottamento in tenda, ogni momento di questa settimana, fatta anche di incontri pensati solo per il gruppo cremonese.

Proprio il vescovo Napolioni ha presieduto l’Eucaristia domenicale per tutti i presenti a Taizé: giovani e meno giovani di tante nazionalità.

La liturgia è stata animata dal piccolo coro composto da voci di ogni parte del mondo che in settimana hanno animato i vari momenti di preghiera e che per l’occasione erano accompagnate dal suono degli strumenti che proprio i ragazzi avevano con sé a Taizé.

Una 30ina i sacerdoti cattolici concelebranti. Tra loro, naturalmente, anche alcuni preti cremonesi: in particolare i vicari parrocchiali che hanno accompagnato i ragazzi delle varie comunità.

Non c’è stata l’omelia, sostituita, in tipico stile Taizé, da un lungo momento di silenzio in cui ciascuno ha potuto interiorizzare la Parola di Dio, in particolare il brano evangelico di Gesù che cammina sulle acque (Mt 14,22-33) che ben esprime il messaggio di comunità di preghiera internazionale, con un invito alla fiducia nell’azione dello Spirito Santo che riconduce tutto in unità.

All’offertorio sono stati portati all’altare i frutti del giardino solidale di Taizè: una delle attività che i giovani possono scegliere di svolgere durante la permanenza è infatti il lavoro dei prodotti delle terra che vengono periodicamente donati alla Caritas di Clouny.

Altro segno particolare il fatto che, oltre all’Eucaristia consacrata, sia stato benedetto del pane che chi non fa la Comunione ha potuto comunque mangiare quale segno di unione spirituale.

Photogallery della mattinata di domenica

Di particolare suggestione è stata la preparazione spirituale all’Eucaristia domenicale vissuta sabato sera durante la veglia della luce. Un momento di intensa preghiera caratterizzato dalle tanti luci che hanno illuminato il buio la notte: fiamme attinte, come nella notte di Pasqua, dal cero pasquale.

Domenica mattina, dopo la Messa, prima di mezzogiorno, il gruppo cremonese ha intrapreso il viaggio di rientro a casa.

 

Le parole del vescovo Napolioni prima della partenza da Taizé

 

Il resoconto delle precedenti giornate 

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