Con il congedo da Wola Batorska terminata la Gmg polacca dei pellegrini cremonesi: ora inizia la Gmg della quotidianità

Prima della partenza per l'Italia un momento insieme alla comunità locale con tanti grazie e l'arrivederci a Cremona

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Wola Batorska ribattezzata Wola Cremoska. La Gmg ha lasciato il segno nel villaggio sul fiume Vistola, nella provincia di Malopolska, nel distretto di Wieliczka, a circa 30 chilometri da Cracovia, dove dal 25 luglio il gruppo cremonese è stato ospitato.

Wola non è stata solo la base logistica per poter vivere l’intensa settimana della Gmg di Cracovia. In questo paese di circa 3mila abitanti si è instaurato un forte legame tra pellegrini italiani e comunità locale, un vero spirito di Chiesa e di fraternità.

Una disponibilità ad aprire le porte delle case, così come il cuore, dimostrata già nella cerimonia di benvenuto, con il sindaco che aveva consegnato le chiavi del paese al vescovo Napolioni.

Nel tardo pomeriggio di domenica 31 luglio è stato il momento del congedo. La stanchezza, le forti emozioni di queste giornate, la prospettiva di molte ore di viaggio non hanno rubato il posto al sentimento più vero e sentito: quello del grazie.

Subito dopo la conclusione della Messa al Campus Misericordiae i cremonesi si sono messi in cammino sulla strada del rientro: verso Wola, appunto. Li aspettava una doccia, il cambio, ma soprattutto l’affetto di una comunità che sino all’ultimo si è spesa perché questi loro nuovi figli fossero coccolati proprio come in famiglia.

Così in un pomeriggio da bollino nero sulle strade attorno a Cracovia, gli uomini e le donne di Wola hanno preso l’auto per andare incontro ai loro ragazzi italiani. Li hanno attesi a metà strada, per riportarli a casa. In quella che da una settimana è la loro seconda casa.

Il momento di saluto ufficiale è stato poi intorno alle 19.30 nella chiesa parrocchiale, luogo speciale di incontro in tutte queste giornate di Gmg, per le catechesi e le Messe. E il clima di preghiera e riflessione non è mancato neppure in questa ultima occasione, con don paolo Arienti, il responsabile della Pastorale giovanile diocesana, che ha aiutato i ragazzi a fare sintesi di questa impegnativa esperienza richiamando alcune parole che hanno contrassegnato il cammino di questa Gmg.

La riflessione di don Paolo Arienti

Poi è stato il momento dei saluti e dei ringraziamenti. Reciprochi.

A ogni pellegrini cremonese è stato regalato un vasetto di marmellata “home made”.  Così come lo speciale confezionamento. Sopra il tappo, infatti, c’era una richiamo alla Gmg. Un piccolo tovagliolo ricamato a mano dalla donne del paese, che vi hanno messo tutto il loro amore, la loro passione, la loro competenza tecnica e anche lo loro fantasia. Non ce n’era uno uguale all’altro: alcuni avevano ricamato il logo di questa Gmg, altri addirittura il volto del Papa.

Naturalmente anche i cremonesi hanno espresso il loro ringraziamento. Non solo con alcune frasi sul libro dei ricordi, ma anche attraverso alcuni regali: tutti segni tipici delle Gmg. A cominciare dal Tricolore con la scritta “Arrivederci a Cremona”. Un invito, un impegno, una promessa.

Poi il cappellino italiano della Gmg e una delle magliette del kit italiano. Su ogni tipo di t shirt è stampata una delle lettere che compongono la scritta “Misericordia”, stilizzata a disegnare una delle opere di misericordia. L’immagine scelta per il regalo è stata, non a caso, quella dell’ospitalità.

Altro dono simbolico quello del telo blu presente nel kit del pellegrino, quale simbolo di uno spazio di condivisione.

Infine, per ogni famiglia e volontario, un biglietto con l’immagine della Cattedrale di Cremona e il saluto e il ringraziamento del vescovo Antonio Napolioni. Anche lui, tra l’altro, ha potuto sperimentare in prima persona l’accoglienza della comunità di Wola.

Segni di un grazie che i cremonesi hanno quindi espresso con un lungo e caloroso applauso, pieno di significato più di ogni parola.

Da ultimo la richiesta ai sacerdoti di Wola di salutare i cremonesi con la loro benedizione, mentre il ricordo è andato anche a don Giampaolo Rossoni che in un incontro con don Arienti poco prima della partenza per la Polonia aveva benedetto i ragazzi pronti per questa nuova e significativa esperienza.

L’ultimo atto è stato la foto di gruppo all’esterno della chiesa, dietro la scritta di questa Gmg.

Poi gli ultimi saluti, qualche lacrima e tanti grazie e arrivederci. Mentre i sette pullman con a bordo i 480 cremonesi sono partiti alla volta dell’Italia.

 

Hanno collaborato
Matteo Lodigiani
Francesca Poli

 

Photogallery della cerimonia di congedo

 

 

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