Chiesa cremonese in campo contro la povertà sanitaria

La «Quaresima di Carità» di parrocchie, ordini religiosi, movimenti e associazioni ecclesiali destinata a chi non ha i soldi per farmaci e cure mediche

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La crisi economica continua a mordere in maniera così impietosa che aumentano le persone che non solo non sono più in grado di pagare affitti e bollette, ma neanche le spese sanitarie. I dati sono allarmanti, per certi versi incredibili: nel 2016 gli italiani che hanno dovuto limitare le cure o gli esami per ragioni di tipo economico sono stati 12 milioni.

Che quella sanitaria sia diventata una vera e propria emergenza lo si intuisce dai dati del Banco Farmaceutico – la fondazione che si occupa di reperire i medicinali da aziende o tramite raccolte pubbliche e li dona a 1.600 enti convenzionati tra i quali la Caritas diocesana –: sempre l’anno scorso gli indigenti assistiti da questa realtà ben presente anche sul territorio cremonese sono schizzati su del 37,4%.

Tra le zone d’Italia più colpite da questa emergenza c’è il Nord Ovest dove l’aumento dei poveri sanitari ha segnato uno sconfortante +90%. Un dato che non riguarda solo gli stranieri (+46,7%), ma anche le persone sopra i 65 anni di età (+43,6%).

A Cremona la situazione non è certo migliore, lo dicono anche i dati degli ambulatori «solidali» sempre in prima linea nel servizio a chi è indigente: quello della Caritas di via Stenico e quello del gruppo «Articolo 32» che si trova nella palazzina della solidarietà nel parco del Vecchio Passeggio.

Di fronte a questa situazione la Caritas ha deciso di devolvere quanto parrocchie, ordini religiosi, associazione e movimenti raccoglieranno nella tradizionale iniziativa della Quaresima di Carità proprio a favore dell’emergenza sanitaria. Si potrà esprimere la propria solidarietà direttamente nella propria parrocchia o presso la sede della Caritas in via Stenico.

L’ultima settimana di Quaresima sarà proposto un gesto comunitario: una raccolta di medicine da banco in ogni comunità parrocchiale. A tal proposito la Caritas invita alla solidarietà e all’impegno concreto i gruppi dell’iniziazione cristiana, ma anche quelli oratoriani di adolescenti e giovani. Quanto raccolto potrà essere distribuite già in parrocchia alle persone con problemi economici o consegnato alla Caritas.

Il frutto della generosità dei cremonesi servirà dunque a sostenere quanti si occupano di fornire un’assistenza sanitaria di base gratuita a chi non ha diritto all’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, a persone senza fissa dimora, a chi è completamente privo di reddito e fatica ad accedere ad alcuni servizi (una situazione ricorrente è quella derivante dal bisogno di cure odontoiatriche), a famiglie in cui sono presenti persone con gravi problemi di salute che richiedono costosissime cure.
Tra le realtà che si impegnano a contrastare l’emergenza sanitaria, come già accennato, c’è l’ambulatorio infermieristico della Caritas – con una decina di volontari e 1500 visite all’anno – e quello del gruppo «Articolo 32».

Questa associazione è nata nel febbraio 2010 e coinvolge tra medici, paramedici e volontari una ventina di persone. Si occupa principalmente di persone che non godono del servizio sanitario, principalmente migranti. L’ambulatorio è aperto due volte la settimana e fino al 31 dicembre 2016 ha erogato 2283 visite a 853 pazienti.

Una convenzione con il Comune e l’Azienda ospedaliera consente ai medici dell’associazione di rilasciare il cosiddetto «STP» un documento che permette a chi è privo di permesso di soggiorno di godere dei servizi della sanità pubblica, ma anche di fare ricette al pari di un medico di base. «Articolo 32» ha messo in campo anche un altro importante sportello il servizio psicologico con operatori professionali volontari.

All’ambulatorio Caritas di via Stenico – aperto il lunedì, mercoledì e venerdi mattina – non ci sono solo i migranti ospiti della vicina Casa dell’Accoglienza, ma anche tanti italiani che non possono far fronte a certe spese, soprattutto anziani pensionati, e che grazie ai medici volontari possono avere un consulto o una dritta per poter risolvere al meglio i propri problemi di salute.
Con i soldi raccolti durante la Quaresima si potranno anche aiutare quelle persone bisognose di visite o cure specialistiche particolarmente onerose.

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