«Che la famiglia sia un lieto annunzio». Tre coppie di coniugi entrano nella Fraternità Famiglia Buona Novella

La promessa delle famiglie nella Messa presieduta dal Vescovo Napolioni al Santuario di Caravaggio

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«In questa domenica in cui il Papa ci invita a lodare il Signore per il dono delle sacre scritture, tre coppie legheranno la loro vita al Signore presente nella Parola di Dio». Così il Vescovo Antonio Napolioni ha iniziato la Messa, celebrata il 24 gennaio al Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, durante la quale tre coppie di sposi hanno aderito ufficialmente alla Fraternità di Famiglia Buona Novella con la promessa pubblica di abbracciarne la “Regola di Vita”.

La scelta di fare la celebrazione nel Santuario di Caravaggio – ha ricordato il Vescovo – è dovuta al fatto che la Fraternità Buona Novella qui «partecipa e opera insieme ad alcuni sacerdoti e alle suore Adoratrici nel progetto “Casa di Maria”: una porta spalancata sotto i portici del Santuario in cui vi invito a fermarvi, prima o dopo la preghiera. Una possibilità di ascoltarci, di sperimentare un’accoglienza».

Con il Vescovo Antonio hanno concelebrato don Graziano Ghisolfi, assistente spirituale dell’associazione, don Amedeo Ferrari, rettore del Santuario, padre Giuseppe Fornoni, vice presidente dell’Opera San Francesco di Milano, e numerosi altri sacerdoti in quanto legati alle coppie coinvolte.

Durante l’omelia il Vescovo Antonio ha sottolineato con forza la necessità che la “Parola” si compia nella vita di ognuno: «Famiglia Buona Novella, che la famiglia sia un lieto annunzio, che ogni famiglia sia un volto di Dio che da letizia a chi la abita e a chi la incontra».

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Tre le coppie di sposi che hanno emesso le loro promesse solenni aderendo alla fraternità: si tratta di Anna Grieco e Fabio Cristofolini di Cappella de Picenardi, Luciana Manfredini e Giordano Storti di Casteldidone, Gabriella Sali e Federico Rabbaglio della parrocchia dei Sabbioni, in diocesi di Crema. A loro il Vescovo ha consegnato una Bibbia, perché la Parola di Dio sia lampada per illuminare il loro cammino, e un grembiule, segno dell’impegno ad amare e servire il coniuge, il prossimo e la Chiesa.

La Fraternità Famiglia Buona Novella è un’associazione di fedeli laici nata nella nostra diocesi che ha ricevuto nel 2014 il decreto di riconoscimento ecclesiale. Per conoscere meglio questa realtà, risultano significative le testimonianze di alcune persone che hanno vissuto l’esperienza di questa scelta.

«Tutto nasce dal bisogno di un modo concreto che ci aiutasse a vivere meglio la nostra vocazione di sposi cristiani – spiegano Gabriella e Federico –. La nostra ricerca ha trovato risposta nell’incontro con la persona di Gesù attraverso l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, incontro avvenuto grazie al cammino di spiritualità coniugale vissuto nei gruppi di Lectio Divina coniugale di Famiglia Buona Novella. Questo cammino di intimità con la Parola ci ha portato a maturare prima il desiderio e poi la necessità di vivere con maggiore intensità il carisma proprio di questa esperienza».

«La missione della Fraternità – raccontano Luciana e Giordano – passa in modo peculiare attraverso la diffusione dell’esperienza della Lectio Divina, per favorire l’incontro delle persone con la persona di Gesù attraverso la sua Parola. È la missione che nasce dal desiderio di fare sperimentare ad altri la bellezza e la concretezza di ciò che sta dando sempre più sapore alla nostra vita».

Infine Anna e Fabio: «Come associazione collaboriamo con diverse realtà diocesane; inoltre curiamo numerose iniziative a favore della crescita spirituale e umana di giovani, fidanzati e coppie, nonché un centro d’ascolto e un servizio di counselling per l’aiuto alle coppie in crisi. Infine recentemente abbiamo attivato un servizio di accoglienza di padri separati in emergenza abitativa».

TeleRadio Cremona Cittanova
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