Cei: il card. Matteo Maria Zuppi è il nuovo presidente

La nomina del Papa nella seconda giornata della 76ª Assemblea generale dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 27 maggio e a cui partecipa anche il vescovo Napolioni. L'assise si era aperta lunedì 23 in Vaticano con il confronto con Papa Francesco

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Papa Francesco ha nominato il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, presidente della Conferenza episcopale italiana. A dare l’annuncio ai vescovi è stato il Card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre. Nella mattinata di martedì 24 maggio – informa l’Ufficio nazionale della Cei per le comunicazioni sociali – i vescovi riuniti per la loro 76ª Assemblea generale hanno proceduto all’elezione della terna per la nomina del Presidente, secondo quanto previsto dallo Statuto (art. 26, § 1).

«Ringrazio il Signore per la fiducia e ringrazio anche voi per la fiducia». Queste le prime parole rivolte ai vescovi italiani riuniti in assemblea dal card. Zuppi, dopo la nomina a presidente della Cei da parte di Papa Francesco. «Sono rimasto colpito dalle parole di Bassetti, comunione e missione», ha proseguito il cardinale a proposito di un passaggio del discorso del suo predecessore nell’introduzione ai lavori: «Sono le stesse parole che sento nel cuore per questo mandato», ha aggiunto. «Cercherò di fare del mio meglio, ce la metterò tutta», ha assicurato. «Restiamo uniti nella sinodalità, nella comunione, nella preghiera», ha concluso Zuppi: «Grazie a tutti, a presto».

 

Profilo del cardinale Zuppi

Il card. Matteo Maria Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli. Nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l’unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi.
A ventidue anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi in Storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia.

Ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981 dal Vescovo Renato Spallanzani, subito dopo viene nominato vicario del parroco della Basilica romana di Santa Maria in Trastevere, mons. Vincenzo Paglia, succedendogli nel 2000 per dieci anni. Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 è anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, per conto della quale è stato mediatore in Mozambico nel processo che porta alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile.
Nel 2010 viene chiamato a guidare la parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, nella periferia orientale della città; e nel 2011 è prefetto della diciassettesima prefettura di Roma. Poco dopo, il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma (per il Settore Centro). Riceve l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell’allora cardinale vicario Agostino Vallini e sceglie come motto “Gaudium Domini fortitudo vestra”.

Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. È membro del Dicastro per il Servizio dello Sviluppo umano integrale e dell’Ufficio dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

 

L’intervento del cardinale Bassetti 

«Questi anni mi hanno rafforzato nella convinzione dell’importanza della Cei e in particolare di questa nostra Assemblea. Si tratta di due luoghi in cui si esprime concretamente, anche se a titolo diverso, la comunione e la collaborazione tra di noi vescovi». Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, introducendo la 76ma Assemblea generale dei vescovi italiani, in corso a Roma, presso l’Hilton Rome Airport, fino al 27 maggio, e a cui partecipa anche il vescovo Antonio Napolioni.

«Di certo, la storia suscita sempre nuove domande ed esigenze, alle quali bisogna saper rispondere con sapienza», ha precisato il cardinale: «Comunione e missione mi sembrano due parole chiave anche per la Cei, che andrà disegnandosi nel prossimo futuro».

Foto Siciliani-Gennari/SIR

Bassetti ha rivolto inoltre «una parola di profonda gratitudine al Signore» a mons. Stefano Russo, «che ha servito la Cei con me in questi ultimi quattro anni e che il Santo Padre ha ora chiamato ad essere Pastore della Chiesa di Velletri-Segni»: «Ho potuto apprezzare – ha detto ancora – come immagino ha fatto anche ciascuno di voi, la delicatezza del suo tratto umano. Anche quando le problematiche da affrontare sono state difficili, don Stefano ha cercato sempre le soluzioni migliori, che tenessero conto del parere degli organismi di partecipazione. Sento quindi di farmi interprete dell’Assemblea, della Presidenza e di quanti servono la struttura della Cei esprimendo a don Stefano il nostro ringraziamento e augurandogli ogni benedizione nel suo nuovo ministero».

Poi il cardinale ha ringraziato «di cuore i vice-presidenti, il personale della segreteria e più in generale tutto il personale della Cei, uomini e donne, presbiteri, religiosi e laici, con cui ho condiviso la mia responsabilità di Presidente. Ho conosciuto e goduto delle vostre competenze e del vostro spirito di abnegazione. Il Signore saprà sostenere ancora il vostro essere a servizio delle varie realtà della Chiesa che è in Italia».

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Nel pomeriggio un focus sul tema principale dell’Assemblea – “In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?” – e a seguire i gruppi sinodali. Previsti, inoltre, una comunicazione sulle attività e sulle proposte di contrasto agli abusi promosse dal Servizio nazionale per la tutela dei minori, un aggiornamento circa l’adeguamento degli Orientamenti e norme per i seminari della Cei alla luce della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis e un approfondimento sulla definizione del percorso sui ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista. All’ordine del giorno anche una serie di adempimenti di carattere giuridico-amministrativo.

 

L’apertura con l’incontro con Papa Francesco

L’Assemblea generale della CEI era stata ufficialmente aperta nel pomeriggio del 23 maggio in Vaticano, in aula Paolo VI, quando Papa Francesco ha ricevuto in udienza i vescovi italiani: uno scambio fraterno durato circa due ore.

Foto Siciliani-Gennari/SIR

 

 

76ª Assemblea Generale della CEI: il comunicato finale

TeleRadio Cremona Cittanova
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