Casa di Nostra Signora, nominato dal Vescovo il Comitato direttivo

A coordinare la rinnovata struttura sarà Nicoletta D'Oria Colonna di Caritas Cremonese. Presidente don Davide Ferretti, amministratore il vicedirettore della Caritas. Nel Direttivo le rappresentanti di "Tavolo Rosa", Oblate e Suore di Nostra Signora di Nazareth

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Presentata ufficialmente il 12 novembre scorso, la Casa di Nostra Signora di via Ettore Sacchi, a Cremona, sta per entrare in funzione a tutti gli effetti. Tra gli ultimi elementi in via di definizione vi era quello del Comitato direttivo, che il vescovo Antonio Napolioni ha provveduto a nominare con decreto del 30 gennaio scorso.

A presiedere il Comitato direttivo della rinnovata Casa di Nostra Signore è il sacerdote cremonese don Davide Ferretti,  parroco di Motta Baluffi, Solarolo Monasterolo, Scandolara Ravara e Castelponzone, recentemente nominato anche amministratore parrocchiale di S. Martino del Lago e Ca’ de’ Soresini.

Ad affiancarlo in veste di amministratore il dott. Cristiano Beltrami, vicedirettore di Caritas Cremonese. Il ruolo di coordinamento della struttura è stato affidato, invece, alla dott.ssa Nicoletta D’Oria Colonna, operatrice di Caritas Cremonese già referente per il Pronto intervento donna.

Accanto a due rappresentanti del “Tavolo rosa” – Maria Paola Negri ed Elena Poli – compongono il Comitato direttivo anche suor Maria Regina (al secolo Banassan Assana) dell’Istituto Nostra Signora di Nazareth, congregazione che presterà servizio nella Casa, e Lucia Galimberti, in rappresentanza delle Oblate, grazie alle quali questo progetto di accoglienza e accompagnamento al femminile si è potuto realizzare.

Nel 2014, infatti, l’Istituto secolare delle Oblate di Nostra Signora del S. Cuore di Gesù ha donato lo stabile di via Ettore Sacchi 15, sua storica sede, alla Diocesi di Cremona perché continuasse a rispondere alle esigenze delle donne in difficoltà e a una funzione di aggregazione e collaborazione tra tutte le associazioni che, a vario titolo, operano sul territorio diocesano nel settore della formazione e promozione morale, civile e culturale della donna. Un punto di riferimento emblematico, dunque, dell’attenzione della Chiesa cremonese alla condizione femminile, soprattutto nei suoi aspetti più fragili.

Il 12 novembre scorso, alla vigilia della festa patronale di sant’Omobono, ha avuto luogo la presentazione ufficiale di questo ambizioso progetto che avrà come punto di riferimento proprio la rinnovata Casa di Nostra Signora, ristrutturata ad opera della Cooperativa servizi per l’accoglienza (legata a Caritas Cremonese), che ne è divenuta proprietaria.

Nel decreto vescovile di nomina del Comitato direttivo, mons. Napolioni auspica che «con il contributo del presente Comitato direttivo, la rinnovata Casa di Nostra Signora possa perseguire al meglio gli importanti obiettivi che la Diocesi si è proposta promuovendo questa opera di rilevanza strategica nel panorama dell’impegno pastorale nell’ambito della formazione umana e cristiana e della promozione morale, civile e culturale delle donna».

Gli obiettivi che la rinnovata Casa si propone sono:

  • presa in carico di donne in situazioni di fragilità: donne sole senza lavoro, donne e madri che escono da percorsi di comunità e che devono essere accompagnate verso l’autonomia;
  • sostegno a madri bisognose di aiuto, anche in vista della conciliazione tra i tempi di lavoro e quelli della cura dei figli;
  • offerta di riferimento a donne che sono in condizione temporanea di fragilità: badanti, donne straniere bisognose di orientamento in un contesto sociale estraneo;
  • formazione (per le nuove generazioni, educatori e operatori sociali, genitori) a un nuovo modo di pensare la condizione femminile;
  • offerta culturale alla città su temi attinenti la condizione femminile;
  • offerta di sostegno relazionale a donne sole, soprattutto anziane.
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