Gemellaggio terremoto/29. Appello per il violino Riccucci

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, di Caritas Cremonese, sui luoghi del sisma da dove arriva una richiesta rivolta ai liutai della città di Stradivari

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Pian di Pieca, 9 febbraio 2017

Don Luigi ed io abbiamo incontrato Adriano Campugiani, appassionato di musica, ex dipendente del Comune di San Ginesio che si occupava anche della cultura. Finalmente ho conosciuto la storia di san Ginesio: era un istrione, un mimo e musico romano che intratteneva l’Imperatore Diocleziano specialmente deridendo i riti religiosi cristiani. Proprio durante una di queste rappresentazioni, “nel dileggio del battesimo, non diversamente da Saulo sulla via di Damasco, alla parola credo fu folgorato realmente … e si professò cristiano vero davanti all’imperatore che comandò che fosse subito decollato” (Armellini Luigi Maria, “Incontro con San Genesio” Estratto da “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche”, Ancona 2008).

Mi ha raccontato anche alcune cose interessanti circa la sezione moderna “strumenti” del Museo Civico “S. Gentili” di San Ginesio, in particolare rispetto al violino costruito nel 1838 dal maestro Alessandro Riccucci, e donato a questo museo dal prof. Enrico Fronticelli di Roma in occasione della visita alle reliquie del santo patrono dei liutai nel 1959, conservato fino al 24 agosto scorso in una bacheca del Museo. Fortuna vuole che, dal momento che il 25 agosto ricorre la festa di S. Ginesio, il violino fosse fuori perché affidato al violinista (uno dei vincitori del Concorso internazionale “Postacchini” di Fermo) che avrebbe dovuto suonarlo al concerto il giorno seguente. “Questo prestigioso strumento musicale ad arco, in luogo del classico riccio, al termine del manico, ove hanno sede i piroli per la tensione delle corde, presenta una testina zoomorfa bifronte, provvista di doppio occhiello per infilarvi la cordicella di sostegno nel caso si voglia appendere lo strumento ad una parete… Dell’espertissimo maestro liutaio di San Ginesio, la cui attività si è purtroppo spenta, non essendovi stati in loco suoi epigoni, al momento sappiamo ben poco… di lui oggi non resta alto che il suo meraviglioso violino sul cui fondo, all’interno della cassa armonica, egli applicò, com’è solito fare anche oggi qualsiasi maestro liutaio, un cartellino con la seguente iscrizione: Alessandro Riccucci, di S. Ginesio 1838, mano propria” (Armellini Luigi Maria, “Incontro con San Genesio” Estratto da “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche”, Ancona 2008).

Questo prezioso violino necessita di essere restaurato. Sarebbe un bel gesto per la città di Stradivari accogliere questa sollecitazione e farne dono al Comune di San Ginesio. Inoltre, il Sindaco di San Ginesio attraverso il sig. Adriano, sarebbe contento di attivare una sorta di gemellaggio continuo con i liutai di Cremona per organizzare ogni anno qualche evento intorno al violino di Riccucci.

Presso il Museo Civico di San Ginesio, adesso lesionato e inagibile a causa del terremoto, sono conservati anche: un violino da studio per bambini, una viola da braccio settecentesca ed una viola da gamba cinquecentesca.

La storia lega San Ginesio e Cremona: proprio a Cremona, infatti, a Borgo Loreto c’è una chiesetta dedicata a San Ginesio in cui, dal 1946, sono conservate alcune reliquie del martire romano donate dal vescovo di Camerino, mons. Malchiodi.

Il violino è attualmente ospitato a Osimo dove, il 14 febbraio, sarà inaugurata una mostra dal titolo “Capolavori Sibillini. L’arte dei luoghi feriti dal sisma” presso Palazzo Campana.

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Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

 

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

 

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