“Camminare nel mondo per cambiarlo, cominciando da noi stessi”, il vescovo scrive su Vita Pastorale

L'articolo di mons. Napolioni sull'edizione di aprile della rivista San Paolo: una riforma su "La 'riforma del clero' nell'ottica della riforma nella Chiesa"

image_pdfimage_print

E’ pubblicata sull’edizione in edicola nel mese di aprile della rivista “Vita pastorale” (ed. San Paolo) una lettera del vescovo Antonio Napolioni intitolata “Camminare nel mondo per cambiarlo cominciando da noi stessi”. Si tratta di una riflessione sulla “riforma del clero nell’ottica della riforma della Chiesa”.

La riflessione del vescovo parte da una lettura della Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” di papa Francesco e in particolare  di alcuni passaggi che riguardano la figura del sacerdote: «Mi ha sempre colpito – scrive – l’affetto profondo che matura tra un parroco e la sua comunità […] Conosco davvero tanti preti belli, saggi, sereni, umili, fecondi… che non fanno notizia ma che han fatto storia per le famiglie, i ragazzi, i malati, la gente che li ha avuti in dono».

Nel suo articolo mons. Napolioni non ignora “la complessità” e le difficoltà del cambiamento che la chiesa e la società stanno attraversando: «Siamo chiamati – osserva – a camminare nel mondo con questa priorità: cambiarlo cominciando dai noi stessi, piuttosto che continuare a giudicarlo e condannarlo da di fuori».

Denunciando – con le parole di papa Francesco – come “atteggiamenti incompatibili con il Vangelo” i rigurgiti di integralismo e rigidità mentale, fino a punte di corruzione spirituale, di odio e di violenza, che contagiano il cattolicesimo italiano”, il vescovo indica i segnali di speranza nel “volto umano dei cristiani che brilla ancora nei gesti umili del servizio e di tanta dedizione educativa” e in un nuovo stile di formazione dei sacerdoti: «Cala il numero delle vocazioni – scrive – ma nei seminari si cerca di formare uomini più veri, aperti al reale, miti e gioiosi, meno individualisti e più appassionati per la Chiesa-Comunione. Ciò – continua il vescovo – potrà avvenire solo con il contributo insostituibile dei laici, delle famiglie, delle donne”.

L’invito è quello a ritrovarsi per la lettura del Vangelo “per calarlo nella vita reale, ascoltando l’apporto di ciascuno”. “Questo – conclude – ci impone di rivedere certe priorità, per non consumarci nel rincorrere tutta la pastorale di ieri e tutto il cambiamento di oggi” e “imparare a ‘fare di meno, fare meglio, fare insieme’”.

 

TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail