Ban the bomb: con Pax Christi un corso di formazione sul disarmo nucleare

Una proposta per insegnanti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado, educatori e persone interessate a promuovere nei contesti giovanili la comprensione della questione nucleare

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Prenderà il via il 23 marzo il percorso “Ban the Bomb”, organizzato da Pax Christi per sensibilizzare sul tema del disarmo nucleare. Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, sollecitato dalla leadership di Papa Francesco che ha ripetutamente dichiarato “illegale e immorale la produzione e il possesso di armi nucleari”, in collaborazione con la Diocesi di Cremona ha organizzato questo percorso online per insegnanti, educatori e persone interessate a promuovere nei contesti giovanili la comprensione della rilevante questione nucleare in un mondo globalizzato e interdipendente. Il percorso di 4 incontri si terrà tra marzo e aprile. È ancora possibile iscriversi inviando la scheda di adesione a paxcremona@gmail.com.

Sarà il vescovo Napolioni a inaugurare l’iniziativa nell’incontro del 23 marzo, in programma dalle 18 alle 20, attraverso un approfondimento sulle radici bibliche della nonviolenza. Con lui anche mons. Giovanni Ricchiuti e don Fabio Corazzina.

Il percorso intende far conoscere anche le iniziative che possono essere messe in atto per sollecitare il nostro Paese a sottoscrivere il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari entrato in vigore il 22 gennaio 2021 e che rende illegale la produzione, l’acquisizione, il possesso o il dispiegamento di armi nucleari. Questo Trattato è frutto del lavoro intenso della società civile internazionale attraverso la Campagna  “ICAN“ (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), insignita del premio Nobel per la pace proprio per l’importante risultato ottenuto. Il Trattato, ad oggi, è stato ratificato da 55 Stati, ma non dall’Italia e dai paesi Nato, nonostante l’87% degli italiani si sia dichiarato favorevole ad esso, come risulta da una rilevazione statistica (condotta da YouGov). Pertanto, le associazioni, gli Enti locali, il mondo della cultura riunite nella Campagna “Italia ripensaci” attraverso attività di sensibilizzazione e mobilitazione dal basso chiedono apertamente al governo di rivedere la propria posizione e di sottoscrivere il Trattato.

A 75 anni dalla distruzione atomica di Hiroshima e Nagasaki, si è continua a produrre nuove armi nucleari con potenzialità distruttive di gran lunga superiori a quelle impiegate in Giappone. Sono circa 14mila le testate nucleari presenti nel mondo, e si stanno realizzando nuovi vettori, gli F35, per rendere più facile il loro utilizzo. Anche in Italia, nelle basi di Ghedi (Brescia) e di Aviano (Pordenone) sono depositati circa 40 ordigni nucleari di ultima generazione (B61-12). La presenza di tante testate nucleari genera a livello globale un “fragile equilibrio del terrore” perché legato ai rischi di un errore, di un possibile incidente, anche di natura terroristica, con conseguenti terribili catastrofi.

«Considerato che oggi l’umanità intera si trova ad affrontare le enormi sfide della pandemia, del cambiamento climatico e della povertà – spiegano da Pax Christi – è ragionevole non disperdere risorse nel costruire ordigni sempre più micidiali per investirle nel settore della salute, della difesa dell’ambiente e della lotta alla povertà. Lo hanno chiesto recentemente 50 premi Nobel e scienziati di tutto il mondo. Lo ripete continuamente anche papa Francesco che richiama il nostro dovere di adulti nel proteggere le nuove generazioni dalla minaccia nucleare che annienta ogni possibilità di futuro: “Se parliamo di pace ma non la realizziamo con le azioni, le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta”. Il percorso è dunque l’occasione per essere educatori, formatori, operatori attenti e disponibili a fare la propria parte come “artigiani di pace”».

Scarica il programma del corso e i relatori

TeleRadio Cremona Cittanova
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