Accolta a S. Imerio la Madonna pellegrina di Fatima

Nella serata dell'11 dicembre processione e Messa presiedute dal vescovo emerito Lafranconi. Domenica 18 il commiato con mons. Antonio Napolioni

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In tanti hanno accolto l’arrivo a Cremona, presso la parrocchia di S. Imerio, della statua della Madonna pellegrina di Fatima nel pomeriggio di domenica 11 dicembre. L’inizio di una settimana di esercizi spirituali e di missione per giungere, sotto lo sguardo e l’esempio di Maria, alla conversione del cuore e della vita. Accolta dal vescovo emerito Dante Lafranconi, dopo una intensa settimana di spiritualità, domenica 18 la statua lascerà la città al termine della Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

 

L’accoglienza della statua

Puntualissimo rispetto al programma, alle 18.15, il furgone della protezione civile con a bordo la statua pellegrina ha svoltato in via Realdo Colombo. L’accoglienza del simulacro della Madonna di Fatima, infatti, si è svolta nella chiesa di S. Maria Maddalena. In tanti attendevano l’arrivo sul sagrato della chiesa, così come all’interno. Molte le famiglie con bambini. E sono stati proprio alcuni di loro a dare per primi il benvenuto a Maria, salendo sul pullmino e dando un bacio alla statua.

A supervisionare il trasferimento don Vittorio De Paoli, assistente spirituale nazionale dell’Apostolato mondiale di Fatima, insieme a due membri dell’associazione.

Una volta giunta la processione composta dai ministranti, il vescovo emerito di Cremona, mons. Dante Lafranconi, il parroco don Giuseppe Nevi e il vicario don Michele Rocchetti, la statua è stata portata in chiesa dai Templari Cattolici d’Italia, presente con alcuni membri del Priorato S. Michele, che comprende la zona cremonese.

La celebrazione è stata quindi introdotta dalle parole di don De Paoli che, sottolineando come i cristiani abbiano imparato ad amare il potere dei segni, più che i segni del potere, ha invitato ad accogliere «questo segno con fede e amore», inaugurando una settimana che da un lato possa essere di veri esercizi spirituali, ma dall’altro anche di missione al popolo. Filo conduttore, di giorno in giorno, i messaggi della Madonna a Fatima.

Lo spirito di questa settimana è stato quindi precisato dal parroco che, citando un’omelia del card. Bagnasco del novembre scorso, ha evidenziato come «la Chiesa non è umanamente attraente, perché Dio vuole convertire, non sedurre: divenire cristiani, infatti, non è una adesione, ma una conversione poiché Dio – prima di essere il nostro bene, la risposta ai nostri bisogni – è la nostra origine, la possibilità e la consistenza del nostro essere». E ha proseguito: «Il sole di Satana, che vuole sedurre le anime, vuole far credere che il proprio del cristiano è l’attività, ma questo svuota la memoria di Dio e della sua grazia, e l’uomo si trova solo con se stesso, solo anche se dentro ad una collettività che è però altro dalla comunità dei discepoli. Adorare non è un fare, è un non fare per lasciarsi fare da Cristo».

Quindi, in processione, la statua della Madonna pellegrina di Fatima è stata accompagnata sino alla chiesa parrocchiale di S. Imerio, dove è stata celebrata la Messa.

Durante l’Eucaristia, animata con il canto dal coro Il Discanto diretto da Daniele Scolari, il vescovo Dante, commentando il brano evangelico (Mt 11,2-11), si è in particolare soffermato sulle parole di Gesù: «E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Uno scandalo che deriva dalle giustificazioni con le quali non si ascolta e non si accoglie Cristo, mettendo in dubbio la sua identità. Proprio Egli porta a conversione, che significa rivedere i criteri della propria vita impostando le relazioni secondo criteri che non sono quelli umani.

Lo sguardo del Vescovo emerito è andato al Natale, in cui Gesù si riveste degli abiti dell’umanità. Ma anche a Maria: non solo esempio, ma anche aiuto nel cammino di conversione di ciascuno. Nella consapevolezza che un’autentica adesione al Signore porta a una profonda trasformazione del cuore, capace di «andare anche là dove ci sembra di urtare noi stessi». «Attraverso la Parola del Vangelo, attraverso la parola della Chiesa, attraverso la parola di tanti fratelli fedeli che, con il loro esempio umile e quotidiano, ci parlano essi pure del Vangelo del Signore Gesù».

«Che la Vergine Maria, accolta da noi con affetto e con fede, – ha concluso mons. Lafranconi – ci ottenga questa conversione che desideriamo per noi e anche per la testimonianza da rendere nel mondo di oggi: che sia forte e incisiva come quella del Battista!».

Al termine della Messa tutti i presenti sono stati invitati a sostare personalmente uno ad uno, per alcuni istanti, davanti alla statua della Vergine, per aprire il proprio cuore e invocare la sua intercessione.

Photogallery:       Processione      Santa Messa

 

Programma della settimana

Dal 12 al 17 dicembre, ogni giorno, nella chiesa di S. Imerio si reciterà il Rosario alle 6.45 e alle 8.30 vi sarà la Messa. Nei pomeriggio, alle 16 l’adorazione eucaristica, alle 17 la preghiera per i bambini, alle 18 il Rosario alla presenza dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani dalla parrocchia. Alle 21, le giornate si concluderanno con la Messa per le famiglie e la comunità. Sabato 17 dicembre, invece, alle 21, vi sarà la processione aux flambeaux per le vie della parrocchia con la consacrazione delle famiglie al Cuore immacolato di Maria.

Il saluto alla statua della Madonna pellegrina di Fatima sarà nella mattinata di domenica 18 dicembre quando, alle 10.30, il vescovo Antonio Napolioni celebrerà l’Eucaristia.

 

L’Immagine Pellegrina di Nostra Signora di Fatima

Scolpita seguendo le indicazioni di suor Lucia, la prima immagine Pellegrina di Nostra Signora di Fatima fu offerta dal vescovo di Leiria e coronata solennemente dall’arcivescovo di Evora il 13 maggio del 1947. A partire da questa data, l’immagine ha percorso, diverse volte, il mondo intero, portando con sé un messaggio di pace ed amore.

La genesi di questo percorso risale all’anno 1945, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando il parroco di Berlino propose che un’immagine di Nostra Signora di Fatima percorresse tutte le capitali e città episcopali d’Europa, fino alla frontiera con la Russia. L’idea venne ripresa nell’aprile 1946, da un rappresentante del Lussemburgo nel Consiglio Internazionale della Gioventù Cattolica Femminile e, nell’anno successivo, nello stesso giorno della sua incoronazione, ebbe inizio il suo primo viaggio.

Dopo oltre mezzo secolo di pellegrinaggi, durante i quali l’Immagine ha visitato ben 64 paesi dei vari continenti, alcuni dei quali per più volte, la Direzione del Santuario di Fatima ha ritenuto opportuno che questa non viaggiasse ulteriormente, se non in occasione di circostanze straordinarie. Nel maggio del 2000 venne collocata presso la mostra “Fatima Luce e Pace”, nella quale venne venerata da decine di migliaia di visitatori. Trascorsi tre anni, più esattamente giorno 8 dicembre 2003, ricorrenza dell’Immacolata Concezione, l’immagine venne consacrata nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, dopo esser stata collocata su una colonna accanto all’Altare Maggiore. L’immagine pellegrinò nuovamente il 12 maggio del 2014, inizialmente per una visita alle comunità religiose contemplative esistenti in Portogallo (visita che si estese fino al 2 febbraio 2015) e successivamente in visita a tutte le diocesi portoghesi dal 13 maggio 2015 al 13 maggio 2016. Queste uscite hanno avuto come obiettivo il coinvolgimento delle comunità di preghiera e delle diocesi portoghesi nella celebrazione del Centenario delle Apparizioni di Fatima.

Al fine di rispondere alle infinite richieste provenienti da tutto il mondo, vennero nel frattempo realizzate varie repliche della prima immagine pellegrina, fino a raggiungere un totale di tredici.
Da tutti i luoghi visitati provengono resoconti straordinari della presenza dell’Immagine Pellegrina, delle migliaia che accorgono al suo passaggio, delle partecipazioni, che mai prima si sono verificate nelle varie celebrazioni, di un grande numero di penitenti che si prostrano per ottenere il sacramento della riconciliazione, dell’affluenza massiccia di ogni genere di persone, sia bambini che giovani, che adulti e malati, provenienti dai più disparati contesti sociali e perfino da diverse confessioni religiose, insomma resoconti dei significativi frutti pastorali e delle abbondanti grazie concesse.

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