Al Santuario della Fontana di Casalmaggiore la solennità dell’Assunta chiude il Giubileo

Il 14 agosto Vespro e incoronazione dell'effige della Madonna e di Gesù; il 15 agosto Messa con il vescovo Napolioni alle 10.30 e alle 21 processione cittadina

image_pdfimage_print

Assume un particolare significato quest’anno la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Santuario della Madonna della Fontana di Casalmaggiore. Il 15 agosto, infatti, ricorrono i sessant’anni dell’Incoronazione dell’immagine della Beata Vergine da parte del vescovo Danio Bolognini, avvenuta il 15 agosto 1963 nel quinto centenario del santuario. Un anniversario che conclude il Giubileo aperto lo scorso 25 marzo in occasione della festa patronale, nella solennità dell’Annunciazione del Signore.

In questo contesto del pomeriggio di lunedì 14 agosto alle 17.30 è in programma la preghiera del Vespro e l’incoronazione dell’effige della Madonna e di Gesù, cui seguirà la Messa.

Martedì 15 agosto la celebrazione eucaristica delle 10.30 sarà per l’occasione presieduta dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

In serata, alle 21, la solennità dell’Assunta si chiuderà con la consueta processione cittadina con l’effige di Maria: partenza dalla chiesa di San Francesco e conclusione presso il santuario di Casalmaggiore.

Locandina delle celebrazioni del 14 e 15 agosto

 

Tra storia e devozione

Il Santuario della Fontana di Casalmaggiore, così come è oggi, fu completato nel 1463 ampliando un precedente santuario costruito sul luogo in cui fu costruita una cappella in ricordo del miracolo a un povero cieco nato che, secondo la tradizione, nel 1320 riacquistò la vista bagnandosi con “l’acqua della Madonna”. 

La tradizione parla di un affresco della Madonna allattante il Bambino Gesù, dipinto su un muro e di un pozzo di acqua freschissima cui la gente andava ad attingere acqua. Un luogo di grande devozione visto che a quella fonte erano attribuite virtù taumaturgiche. Sulla primitiva cappella, sorse verso l’anno Mille l’attuale cripta (come confermano alcuni scavi fatti alle fondamenta), che custodisce la Venerata Immagine della Madonna. Come fosse l’antichissimo affresco è difficile precisarlo. Nelle antiche stampe la Vergine è rappresentata seduta su uno sgabello, con nelle braccia il Bambino Gesù che sta allattando. La veste era di color rosso e un grande manto azzurro, filettato d’oro e trapuntato di stelle, copriva la persona. Anche l’Immagine che ancora si intravvede non è la primitiva. Dipinta rozzamente da un pittore ignoto alcuni secoli prima del Mille, è stata continuamente ridipinta. Da un esame fatto dal Prof. Mantovani, socio onorario della Regia Accademia Brera di Milano, il dipinto visibile risale al secolo XIV, con altri successivi ritocchi fatti da mani inesperte ogni volta che per l’umidità l’Immagine perdeva i lineamenti e la coloritura.

Nel 1957 furono eseguiti i lavori di restauro della cripta. La Sovrintendenza alle Belle Arti di Verona fece diversi tentativi di strappo dell’affresco per salvarlo dal totale deperimento. Non avendo dato esito positivo, si ricorse all’abile pennello del pittore Odoardo Gherardi di Panna che, nel 1957, ci diede l’attuale Immagine che tiene presenti le risultanze tradizionali dei colori e degli atteggiamenti e posta in cripta dinanzi all’antica Immagine (oggi si trova un una cappella laterale). Questa Immagine, entrata nella venerazione del popolo, fu incoronata il 15 Agosto 1963, nel V Centenario della Costruzione del Santuario, dal vescovo Danio Bolognini che l’ano successivo vi appuntò la stella d’oro, a ricordo della proclamazione della Beata Vergine della Fontana a Patrona del Casalasco.

Rimaneva però sempre vivo nei fedeli il desiderio di venerare l’antica immagine della Vergine. Così, nel dicembre del 1990, si rifecero numerosi tentativi per far ricomparire l’immagine antica, e dopo un lungo lavoro di consolidamento dell’intonaco, si è ripresentata alla devozione dei fedeli.

 

Il Giubileo del 2023

Dal 25 marzo al 15 agosto 2023, nella ricorrenza dei sessant’anni dell’Incoronazione, possono ottenere l’indulgenza plenaria (alle consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) “tutti i fedeli che, motivati dal vero spirito di penitenza e carità, parteciperanno alle solenni celebrazioni oppure alle diverse funzioni”, potendo “applicarla anche come suffragio alle anime del Purgatorio, se visitando singolarmente o comunitariamente e partecipando devotamente alle celebrazioni giubilari, alla presenza dell’immagine esposta della Beata Vergine Maria, e chiamati al raccoglimento e alla preghiera per un periodo di tempo appropriato, concludendo con la Preghiera del Signore, con il Simbolo della Fede e con le invocazioni della Beata Vergine Maria”. Lo stabilisce il decreto della Penitenzieria Apostolica datato 13 febbraio 2023.

Leggi la traduzione del testo del decreto

 

Possono ugualmente conseguire l’indulgenza plenaria, “premesso distaccamento a qualsiasi peccato e l’intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni, – si legge ancora nel decreto della Penitenzieria Apostolica – gli anziani malati e tutti coloro che, impossibilitati di uscire dalla propria casa per grave motivo, si uniranno spiritualmente alle funzioni sacre, offrendo al Dio Misericordioso le loro preghiere, dolori o sofferenze della propria vita”.

 

 

 

Santuario della Fontana, la celebrazione per la festa patronale ha aperto il Giubileo

Napolioni alla Fontana: «Al Santuario in questo tempo di grazia per attingere alla fonte la potenza della risurrezione»

TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail