Al Palasport l’incontro del Vescovo con i ragazzi della Cresima

Oltre 60 i gruppi parrocchiali presenti con oltre 800 cresimandi e cresimati insieme ai propri sacerdoti e catechisti

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Circa 800 ragazzi e ragazze che nei mesi scorsi hanno ricevuto la Cresima, o che la riceveranno nelle prossime settimane, si sono ritrovati, nel pomeriggio di sabato 13 maggio al Palazzetto dello Sport di Cremona, per il consueto incontro con il Vescovo.

Oltre una sessantina la parrocchie che hanno aderito alla proposta della Federazione Oratori Cremonesi e che, già prima delle 15, sono stati accolti dalla musica della Mauro Moruzzi Junior Band, che ha garantito una frizzante accoglienza.

Fino verso le 15.30 quando la scena ha fatto spazio a un gruppo di marinai pronti a salpare. Cosa che si è potuto fare dopo aver accolto il comandante – il Vescovo – e aver issato le vele.

A introdurre l’incontro le parole di uno dei ragazzi presenti che, a nome di tutti, ha portato il saluto al vescovo.

Tre ballerine di TeatroDanza hanno quindi portato all’attenzione tre segni: l’acqua, a richiamare il battesimo; l’olio, evidente riferimento alla Cresima; e il pane dell’Eucaristia. Ogni segno è stato accompagnato dalla preghiera, fatta attraverso uno speciale cartoncino a forma di timone.

L’incontro è proseguito poi con alcune testimonianze. A rompere il ghiaccio è stato Alessandro, 15 anni, delle giovanili della Vanoli, che ha raccontato del suo desiderio a prendere parte alla vita dell’oratorio nonostante i tanti impegni dovuti allo studio e allo sport. «Nell’oratorio – ha raccontato – ho sempre visto una possibilità di mettermi in gioco, ma soprattutto di poter portare valori nei quali credo, che vivo già in altre realtà, per far star bene le persone».

Subito dopo è toccato a Marianna, 17enne che pratica la scherma a livello agonistico: «Ogni giorno di vita in oratorio – ha confessato – mi fa scoprire nuove sfumature del mio carattere, nuovi punti di forza e di debolezza e come gestirli, per poi poterli sfruttare, o meno, al meglio nel mio sport e, in generale, nella vita di tutti i giorni». E ancora: «Come ci si impegna al massimo in palestra per migliorare se stessi, bisogna farlo anche in oratorio, che è, in un certo senso, una palestra di vita».

Poi la parola a due rappresentanti della famiglia Coccoli: mamma Simona e Mattia, il figlio più grande. Famiglia affidataria dell’associazione “Il Girasole” che ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza durante una rotta fatta anche di secche.

Dal timone della nave il diacono Nicola Premoli, prossimo al sacerdozio, ha proclamato la pagina del Vangelo dei Magi, su cui il Vescovo subito dopo si è soffermato richiamando anzitutto ai ragazzi l’importanza di riconoscere la propria stella, per avere un chiaro punto di riferimento nella vita.

L’incontro tra i Magi ed Erode è stato lo spunto per guardare a tutti i sacerdoti e gli accompagnatori di questi ragazzi, sottolineando l’importanza della presenza della comunità nel cammino di crescita di ogni ragazzo che, pur impegnato su più fronti, non deve mai dimenticare ciò che è essenziale, proprio grazie all’esempio di chi gli sta accanto.

Infine l’attenzione è andata ai doni, e al dono per eccellenza: la vita. Un dono ricevuto, ma che ciascuno deve anche essere in grado di spendere con gratuità.

Ecco ciò che deve essere il timone della vita. E per sottolinearlo con forza il Vescovo ha consegnato proprio un piccolo timone a ogni gruppo parrocchiale presente, quale ricordo di questa giornata.

Proprio a mons. Napolioni, invece, l’incaricato diocesano per la Pastorale giovanile ha donato un cannocchiale.

L’incontro, che è stato animato con il canto dal coro di Arzago d’Adda, si è concluso con la benedizione e, per molti, l’arrivederci ai prossimi giorni, per il conferimento della Cresima.

 

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