Agnadello, presentata la pubblicazione della prof. Polenghi sul tramvai

Il libro è il frutto di una articolata e appassionata ricerca sul tram Gamba de lègn

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Per la tranquilla realtà di Agnadello giornata ricca domenica 19 maggio: dopo aver vissuto la gioia di un bagnato ma partecipato pellegrinaggio mariano a Caravaggio, ha potuto vivere un interessante momento culturale grazie alla presentazione del libro della professoressa Serenella Polenghi “Nel 1800…e passava il tramvai! La linea Bergamo Treviglio Lodi. Documenti storici e immagini ne attestano il passaggio” che ha avuto luogo nel pomeriggio nella suggestiva cornice della chiesa di San Bernardino.

L’autrice, prendendo per prima la parola, ha brevemente illustrato il suo metodo d’indagine, ovvero quello della ricerca d’archivio e dell’attenta analisi di documenti scritti e di fonti anche fotografiche che al meglio potessero corredare la sua opera, facilitarne la comprensione oltre che, naturalmente, ulteriormente abbellirla ed avvalorarne i contenuti. Si tratta indiscutibilmente dell’importanza delle fonti e di un passaggio progressivo dall’oralità agli scritti, dalla memoria collettiva delle più vecchie generazioni ai documenti ritrovati nei diversi archivi comunali. Il tutto a salvaguardia della storia locale e perché sempre si possa continuare a ricordare il tram Gamba de lègn e anzi a conoscerlo meglio in tutti i suoi aspetti, dai costi di realizzazione della linea agli orari delle corse, dalla paura degli incidenti mortali alle grazie ricevute per scampato pericolo da detti eventi catastrofici.

A seguire l’intervento della prof. Rosella Bonizzi, presidente del gruppo culturale “Il Corallo” di Dovera, e autrice di una delle due prefazioni che introducono il testo che ha voluto a sua volta soffermarsi sull’assoluta importanza della valorizzazione della storia locale ringraziando la collega per il suo operato, prezioso in questo senso. La prof. Bonizzi ha ricordato ai presenti come gli studiosi abbiano riconosciuto a questi piccoli eventi locali dignità di fatti storici solo a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, ma anche come questa zona sia sempre stata di una singolare vivacità economica, pure ben documentata dalla prof. Polenghi in relazione alle merci che venivano trasportate a mezzo tramvia. “Il testo e i fatti descritti dall’autrice – ha continuato la prof. Bonizzi – indicano una vivacità progettuale, una lungimiranza imprenditoriale ed una condivisione di risorse di questo particolare periodo storico tra il finire dell’800 e gli inizi del ‘900, ovvero quella che per l’Italia è la prima rivoluzione industriale”.

La prof Bonizzi ha poi sottolineato come dal testo della collega si possano ben comprendere argomenti quali la nascita di nuovi luoghi di aggregazione (fermate, osterie, convogli stessi), consapevolezza della popolazione dei servizi che la linea poteva offrire così come delle questioni legate alla sicurezza ed alla discutibile pulizia e sanità sui vagoni, concludendo il suo discorso con una riflessione sull’epoca della smantellamento della linea tramviaria anche in ragione delle rivalità nate con quella ferroviaria nel momento critico della cosiddetta “cesura epocale” ovvero la prima guerra mondiale, in cui era improbabile che l’imprenditoria privata (tramvia) potesse prevalere sullo stato imprenditore di se stesso.

La parola è quindi passata al prof. Matteo Di Tullio, autore della seconda prefazione, il quale pure ha sottolineato l’importanza degli eventi della storia locale intesi come piccoli tasselli che compongono il più grande mosaico di una storia generale che deve guidarci per vivere il nostro presente dandoci così la possibilità di scrivere il nostro futuro. Il professore ha sottolineato come il testo della prof. Polenghi abbia suscitato in lui spontanea l’associazione al romanzo di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” per l’importanza che la rivoluzione dei trasporti nel 1800 ha avuto tanto nelle già progredite Inghilterra e Francia quanto nella “immobile” pianura lombarda sconvolta dallo sbuffante e traballante ma pur sempre innovativo Gamba de lègn: “è il tempo della prima globalizzazione!”.

Hanno concluso l’incontro i saluti e i sentiti ringraziamenti del sindaco Giovanni Calderara e del parroco don Mario Martinengo, che in vario modo hanno evidenziato rispettivamente l’importanza di una memoria collettiva e la riscoperta di valori perduti, uno spirito di comunità che superi gli individualismi assenti su quei semplici vagoni del tramvai (anche) agnadellese Gamba de lègn.

Filippo Carlo Taglietti

TeleRadio Cremona Cittanova
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