Agnadello, nel contesto del 70° di fondazione della polisportiva dell’oratorio serata con don Emanuele Poletti, assistente regionale CSI

Sabato 12 settembre festa con il vescovo Antonio Napolioni che alle 18 presiederà l'Eucaristia

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Papa Giovanni Paolo II disse che lo sport è gioia di vivere, è festa; papa Francesco ha ricordato come lo sport sappia aggregare e generare una cultura dell’incontro. Questi ed altri concetti sono stati sviluppati da don Emanuele Poletti, assistente regionale del CSI e responsabile della pastorale giovanile di Bergamo, nel corso dell’incontro pubblico da lui tenuto lunedì 7 settembre all’oratorio di Agnadello. Ad ascoltarlo erano presenti allenatori, dirigenti e atleti della Polisportiva Oratorio San Giovanni Bosco e anche una delegazione delle altre due realtà sportive presenti in paese, la Gerundo Volley e l’Agnadellese Calcio, oltre che una rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

Don Emanuele inizialmente ha ricostruito la storia dello sport negli oratori, ricordando come nel dopoguerra molti sacerdoti abbiano riconosciuto l’attività sportiva come “Uno strumento per educare e far crescere i ragazzi a volte abbandonati, poveri o trascurati dalle famiglie”. Nacquero così le società sportive, come la Polisportiva Oratorio Agnadello, che attraverso le figure educative degli allenatori e dei dirigenti cercavano, e cercano tutt’oggi, di insegnare ai ragazzi quei valori utili per una crescita umana e spirituale.

La chiesa dopo il Concilio Vaticano II trova in Giovanni Paolo II un papa fortemente appassionato e attento al mondo sportivo, tanto da celebrare nel Giubileo una Messa per gli sportivi allo stadio olimpico di Roma. Citando questo evento don Poletti ha ricordato le parole del Papa, secondo cui “Lo sport è gioia di vivere, gioco, festa e come tale va valorizzato e forse riscattato mediante il recupero della sua gratuità”.

La chiesa italiana nel 2018 ha realizzato il documento “Dare il meglio di sé” con una prefazione di papa Francesco dove il pontefice afferma che “Lo sport crea empatia e aggrega le persone provenienti da qualsiasi percorso di vita, generando una cultura dell’incontro” e ancora “Esso deve fuggire dalla cultura dello scarto e essere accessibile, accogliente e inclusivo”.

“Lo sport – ha detto don Emanuele – è per tutti, senza fare distinzioni e senza privilegi; lo sport è risorsa educativa dove i ragazzi devono divertirsi, stare insieme, sentirsi bene, migliorarsi e competere. Diventa quindi importante la realtà dell’oratorio come luogo di riferimento educativo e istituzionale, che con l’aiuto delle famiglie e delle altre realtà presenti sul territorio, programma le strategie da perseguire per la crescita dei ragazzi”.

Il relatore ha inoltre sottolineato l’importanza di costruire alleanze, di collaborare insieme sia all’interno della comunità cristiana tra catechisti, allenatori ed educatori, sia con le istituzioni civili e le realtà extra ecclesiali. “L’educazione dei ragazzi –ha concluso- è il punto centrale che deve stare a cuore alla comunità soprattutto in questo tempo di grande cambiamento”.

L’incontro di lunedì è stato organizzato nell’ambito della festa dell’oratorio che comprende anche le celebrazioni per il 70° di fondazione della Polisportiva Oratorio San Giovani Bosco Agnadello. Per celebrare degnamente questo traguardo, sabato 12 settembre, arriverà il vescovo Antonio Antonio che alle 18 celebrerà la Messa in oratorio. A seguire, “pizzata” e serata proposta dai giovani. Domenica, dalle 15, tornei di basket e beach volley, una partita di calcio ed una cena.

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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