Adeguamento liturgico della Cattedrale, entra sempre più nel vivo la prima fase di progettazione

Ammessi al bando ben 62 gruppi di lavoro che hanno chiesto di poter partecipare: professionisti, artisti e liturgisti da tutto il territorio nazionale

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Il bando per l’adeguamento liturgico della Cattedrale di Cremona entra sempre più nel vivo con la prima fase di progettazione, a cui sono stati ammessi ben 62 gruppi di lavoro che hanno chiesto di poter partecipare. Si tratta di professionisti, artisti e liturgisti di tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia al Triveneto, assicurando così una varietà non solo geografica, ma anche formativa.

Il maggior numero di partecipanti è quello della Lombardia, con una ventina di iscritti, sedici le regioni di provenienza: Campania e Toscana quelle con il maggior numero di partecipanti.
Ciascuno dei gruppi è composto da un architetto o ingegnere referente (alcuni partecipando come singoli, altri associati con tecnici collaboratori), da uno o più artisti, insieme a un liturgista che ha il titolo abilitativo. L’eterogeneità della partecipazione è auspicio per la qualità dei progetti che ora saranno elaborati.

Nel prossimo mese di febbraio la giuria, composta da 13 membri, si riunirà per selezionare un minimo di cinque idee di progetto che passeranno alla seconda e ultima fase.
La giovane età dei professionisti e degli artisti, accompagnati da nomi di rilievo nazionale sono motivo di una ulteriore riflessione: anche le nuove generazioni hanno voluto cogliere la possibilità di confrontarsi con una progettazione e una tematica che avvicina al sacro.

L’attuale provvisoria dislocazione dei poli liturgici non esprime compiutamente l’articolazione dell’assemblea e della sua ricchezza ministeriale e non evidenzia armonicamente con l’antichità dell’edificio la pluralità dei soggetti che “abitano” la Cattedrale. Si richiede pertanto ai progettisti, nel rispetto dell’esistente, di trovare le modalità migliori per “fare e dare spazio” ai diversi “attori” della liturgia e della vita festiva e feriale della Cattedrale, perché l’aula vuota quasi catechizzi sul mistero della Chiesa e soprattutto l’aula abitata dall’assemblea dei fedeli trovi spazi adeguati per compiere con naturalezza i gesti e i movimenti che durante i riti la rendono epifania-manifestazione della Chiesa stessa.

Il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha espresso in diverse occasioni pubbliche l’intenzionalità spirituale e pastorale che, a suo avviso, deve guidare l’adeguamento liturgico del presbiterio della Cattedrale.

L’eredità di un simile capolavoro di arte cristiana, che tuttora impregna di sé le esperienze celebrative e di preghiera che il popolo di Dio, e i singoli fedeli, vivono in tale unico contesto, chiama alla responsabilità della custodia e ulteriore valorizzazione di tale patrimonio religioso e culturale. Per questo anche la ricchezza espressiva di quanto già realizzato e tramandato nel corso dei secoli chiede un intervento delicato, rispettoso, coerente, non invasivo, attento alle esigenze del culto alla luce dei dettami del Concilio Vaticano II e della sua positiva e saggia ricezione nella Chiesa diocesana.

Così la creatività dei progetti che verranno presentati potrà essere stimolo prezioso ad un attento e sinfonico discernimento ecclesiale, di cui il Vescovo si impegna ad essere animatore e garante.

 

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