A Villastrada a catechesi con il rapper Kose

Nell’ambito dei cammini la testimonianza dell'artista mantovano Gianluca Cosentino

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Il salone polivalente dell’oratorio di Villastrada ha ospitato venerdì 7 dicembre un incontro con il rapper Kose (Gianluca Cosentino). L’artista mantovano è stato invitato dal gruppo catechisti dell’unità pastorale Dosolo-Villastrada-Correggioverde-Cavallara, nell’ambito dei cammini di catechesi. Cosentino ha presentato la propria testimonianza di vita e di fede, intervallandola con esibizioni freestyle e l’esecuzione di suoi brani (il più apprezzato, “Sete”, è visibile su youtube).

Kose, oggi 39enne, si considerava da ragazzo ateo e disobbediente. A 16 anni entrò in contatto con il movimento hip-hop, nel quale confluivano rapper, graffitari e ballerini di breakdance, e per un certo periodo coltivò il sogno di fare dello spettacolo la sua ragione di vita; alcune delusioni professionali e sentimentali gli provocarono tuttavia un senso di amarezza. Non sapeva che gli si stava preparando una sorpresa: una sera, a cena da un amico a Mantova, la madre dell’ospite gli parlò di Gesù Cristo, toccandogli in qualche maniera il cuore. Quell’anno a Pasqua, invece di andare con gli amici a una festa, si recò in piazza San Pietro a Roma: vide papa Giovanni Paolo II ormai sofferente, e ne ascoltò il richiamo: «Gesù è l’unico in grado di spezzare le catene dell’odio».

Fu l’inizio della “liberazione”: durante un ritiro spirituale ad Angolo Terme, Gianluca si ritrovò in ginocchio, a piangere davanti al Santissimo Sacramento: «Per la prima volta sentii cos’era l’amore. Dio ci ama: anche me, che non l’avevo mai cercato».

Iscrittosi in seguito all’Istituto di scienze religiose di Mantova, oggi Cosentino insegna religione nella scuola primaria. È sposato, ha tre figli piccoli, e continua a praticare il rap come strumento per parlare della misericordia divina.

Una catechesi alternativa, che a Villastrada ha riscosso un buon successo: la serata, moderata dal parroco don Stefano Zoppi, ha visto la partecipazione di un’ottantina di persone tra genitori e ragazzi preadolescenti.

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