A Tignale gli esercizi spirituali per i giovani promossi dalla FOCr

L'esperienza dal 19 al 21 febbraio all’eremo di Montecastello, sul “monte del silenzio”

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Si è conclusa con un pranzo in fraterna allegria e con la tradizionale foto ricordo sulla terrazza vista lago l’esperienza degli esercizi spirituali per i giovani a Tignale, dal 19 al 21 febbraio. Tre giorni, promossi dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, all’eremo di Montecastello, sul “monte del silenzio”, circondati da cime innevate e impegnati nella riflessione personale, accompagnata dalle meditazioni proposte da fra Giorgio Peracchi, del convento cappuccino di Cremona, e dalla preghiera.

Sempre bello vedere giovani provenienti da oratori molto lontani, come S. Francesco d’Assisi, S. Sebastiano e S. Ambrogio in città, Casirate e Rivarolo Mantovano, Cassano d’Adda, Casalmorano e Agnadello.

La sera di venerdì 19 febbraio la premessa che ha introdotto al clima con una lettura artistico-spirituale che ha fatto riflettere sulle ore che si sarebbero vissute insieme come momenti di “grazia”.

Il percorso è ufficialmente iniziato con il racconto della liberazione di Israele, tratto dal libro dell’Esodo. Sono seguite poi la parabola del Buon Samaritano di Luca, la lettera di Giacomo e la presentazione delle opere di misericordia nel vangelo di Matteo. La meta: la misericordia di Dio, il volto dell’amore del Padre che guarda i suoi figli, anche quelli lontani, e la rivelazione della promessa della sua fedeltà e bontà nell’incarnazione in Gesù.

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Poi il mandato: “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro”. Questi sono stati i temi delle riflessioni, spunti biblici per riconoscere che Dio vede, ha compassione e agisce, opera attraverso l’uomo. Vede la sofferenza del suo popolo schiavo in Egitto e manda Mosè. Manda Gesù a portare il lieto annuncio della salvezza e dell’amore del Padre. Manda ciascuno, sue mani, a operare per il povero, attratti da una grande certezza: “Quello che farete al più piccolo di questi fratelli, l’avrete fatto a me”.

Nella preghiera e nelle riflessioni sono state condivise silenziosamente molte difficoltà, dubbi, domande, richieste di aiuto, di indicazioni su come essere testimoni concreti dell’amore di Dio, come far misericordia ai fratelli.

Dopo qualche ora di pausa, il ritorno alla vita di tutti i giorni, alla routine, ma più forti, più coraggiosi nell’affrontare le paure e i fratelli, più consapevoli di chi è il nostro prossimo e di cosa poter fare per Lui… tutto nel nome della misericordia di Dio.

Elena Poli

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