A Corte de’ Frati una serata con i campioni della Cremonese

Mister Rastelli con due calciatori invitati dall'unità pastorale hanno incontrato ragazzi e famiglie per una testimonianza sui valori dello sport

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Straordinaria partecipazione ieri sera presso l’oratorio di Corte de’ Frati per la testimonianza dell’allenatore e di due giocatori della Cremonese. Invitati da don Claudio Corbani, responsabile dell’unità pastorale di Casalsigone, Castelnuovo Gherardi, Corte de’ Frati, Olmeneta e Pozzaglio, hanno portato la loro esperienza umana l’allenatore Massimo Rastelli, un portiere (Nicola Ravaglia) e un difensore (Luca Ravanelli).

A moderare l’incontro don Alberto Mangili, parroco al Bosco ex Parmigiano. «È stato bello perché hanno raccontato a tanti bambini – c’erano circa 140 persone tra ragazzi e bimbi che giocano a calcio in oratorio, i loro genitori e allenatori – come è possibile vivere nel calcio certi valori», spiega don Alberto.

Nicola e Luca ad esempio vengono da due città lontane da Cremona: Forlì e Trento. Hanno spiegato quanto sia difficile staccarsi dalla famiglia per poter inseguire il sogno calcistico e di come sia stato sempre stato fondamentale avere alle spalle genitori, fratelli e degli amici. Perché, come è emerso durante l’incontro, «di compagni di squadra ne puoi trovare quanti ne vuoi, ma è avere degli amici con cui condividere non solo il pallone ma anche tutti i tiri che la vita ci pone di fronte a fare la differenza».

I giocatori non hanno negato la difficoltà e i sacrifici necessari per poter raggiungere certi obiettivi, come il fatto di continuare il percorso scolastico dentro l’impegno calcistico, cosa mai facile né scontata. Proprio a partire da questo, don Alberto ha ricordato che l’Unione sportiva cremonese – ai ragazzi che giocano nelle giovanili e nella primavera – non chiede solo competenze calcistiche, ma che ciascuno sia fedele e impegnato nella propria formazione scolastica: «La Cremonese da sempre ha a cuore l’educazione in tutta la sua totalità».

Un altro aspetto interessante è stato toccato invece da mister Rastelli che ha spiegato ai bambini presenti come sia molto più importante la coscienza di appartenere a un gruppo che non la singola individualità: «Ciascuno ha le sue competenze e i suoi talenti, ma se uno non li gioca dentro la squadra e dentro l’appartenenza alla maglia, non servono a molto».  È stato poi ricordato che i giocatori della Cremonese sono disponibili su invito a portare la loro testimonianza nelle parrocchie e che la società calcistica mette a disposizione degli oratori della Diocesi – come l’anno scorso – biglietti gratuiti per le partite interne della squadra.

Maria Acqua Simi
TeleRadio Cremona Cittanova
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