A Calcio l’incontro tra il Vescovo e gli studenti dell’istituto Fondazione Ikaros

Dopo le domande dei ragazzi a mons. Napolioni, la mattinata del 30 settembre si è conclusa con la celebrazione della Messa

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Erano da poco passate le dieci quando, questa venerdì 30 settembre sul viale che porta all’ingresso dell’istituto Fondazione Ikaros, a Calcio (Bg), è arrivato il vescovo Antonio Napolioni. Ad attenderlo, con un “Benvenuto vescovo Antonio” scritto su un grande striscione preparato qualche giorno prima ed arricchito da un sonoro applauso, c’erano i 550 studenti dell’istituto di formazione professione della predetta Fondazione, con la schiera di formatori, i direttori (il fondatore Daniele Nembrini con la direttrice di Fondazione Luisa Carminati e il direttore della sede di Calcio Lucio Farè) e personale non docente. «Mons. Napolioni, l’accogliamo come padre e come maestro», ha esordito il fondatore Daniele Nembrini.

Anche il sindaco di Calcio, Elena Comendulli, ha partecipato alla mattinata ed ha così salutato il vescovo: «Benvenuto in questa splendida cornice che è Ikaros. C’è una strada religiosa, una formativa, una civile e una della legalità; Ikaros è tutto questo».

L’istituto professionale prepara i ragazzi al mondo del lavoro nei percorsi di operatore dei servizi d’impresa e logistici, operatore elettrico, informatico, oltre che dell’estetica e acconciatura e della ristorazione. Scesi in auditorium, alcuni studenti hanno preso la parola, rendendosi testimoni, in dialogo con il Vescovo, dell’esperienza formativa e di vita che qui stanno conducendo. La curiosità dei ragazzi si è concretizzata in domande, da loro avvertite come molto urgenti, sul senso dell’amicizia e, addirittura, della vita.

A queste Mons. Napolioni ha voluto rispondere facendo appello alla sua personale esperienza: «Io all’età vostra studiavo al liceo classico e non sapevo che sarei diventato sacerdote – ha dichiarato il Vescovo -. Mi ha svegliato il desiderio nei confronti della vita, l’essere diventato scout a 16 anni, quando sono stato costretto a giocare a fare da padre al gruppo dei lupetti. Pian piano, le mie passioni hanno trovato forma».

Detto ciò ha precisato: «L’infinito è alla nostra portata, ma ognuno deve trovare un suo modo di viverlo. Vi suggerisco uno strumento per avvicinarlo: il silenzio, che ci permette di ascoltare il nostro cuore. In un’era in cui siete costantemente circondati dal rumore, non abbiate paura del silenzio. Il Signore chiama ad essere generosi a scuola, nello sport, nella società; essere una parrucchiera felice e contenta è dire “eccomi” al Signore, perché ricordate che la santità si vede dalla contentezza». Con queste parole si è rivolto a Giorgia che studia per diventare parrucchiera, è al suo primo anno, ed ha confidato di essere rimasta colpita, il primo giorno di scuola, nel trovare adulti a scuola che le hanno chiesto che cosa desiderasse per sé: ha sentito di non essere sola in questo suo viaggio.

Ma mons. Napolioni ha risposto anche a Desiree e Albina che gli hanno chiesto perché ha deciso di essere vescovo e di venire a Calcio a incontrare proprio loro; a Jessica, perplessa sull’amicizia: «Spesso noi siamo solo complici e ci nascondiamo l’un l’altro. Chi è, invece, secondo lei, il vero amico?». A questa domanda, il Vescovo ha risposto che la grandezza dell’amicizia è data spesso dalla dura prova del tradimento, che si risolve nel perdono. «Le riconciliazioni sono le vere pietre miliari della nostra vita – ha evidenziato rivolgendosi ai ragazzi -. Gesù muore per un tradimento, non dimentichiamolo». Ha invitato i giovani ad educarsi al gesto dell’abbraccio rispettoso, liberante e consapevole, che sa comunicare quanto una persona è stata sempre importante per sé, anche nei momenti di incomprensione. Importante è stare accanto a chi sta attraversando un periodo di smarrimento «affinché scopra che la vita è un dono – ha poi detto il vescovo, rivolgendosi anche ai formatori –, perché già a questa giovane età la vita spesso è mortificata».

Il direttore Lucio Faré, citando il Papa, ha dichiarato: «La grande sfida di oggi, più che alzare muri, è costruire ponti. Qui abbiamo studenti di culture e nazionalità e province differenti e spesso come formatori dobbiamo arrenderci ad accettare che una cosa vera emerga con tempi che non sono i nostri». Pazienza e libertà sono un binomio struggente oggi, che spesso stride al contatto con una società dai ritmi frenetici. Il Vescovo ha risposto che i ragazzi in uscita da scuola sono “semilavorati”, in quanto giovani, e necessitano di adulti che li guardino e gareggino con loro dimostrandosi giovani a loro volta, appassionati della vita. Ha poi invitato l’istituto ad unirsi al Sinodo diocesano dei giovani al fine di proseguire il dialogo iniziato e farsi più forti camminando insieme.

La mattinata si è conclusa con la Messa nella chiesa parrocchiale, presieduta dal Vescovo e concelebrata dal parroco di Calcio don Fabio Santambrogio insieme al vicario zonale don Marco Leggio e al segretario eipiscopale don Flavio Meani.

Centrale il Salmo 138 che, nel corso dell’omelia, Mons. Napolioni ha consigliato ai giovani di riprendere: «La famiglia migliore del mondo non esiste, ma tutti siamo stati tessuti da Dio come figli e non come schiavi – ha dichiarato il Vescovo -. Stasera, allora, accendete la luce, guardatevi allo specchio e dite grazie dello splendore che siete. Vi auguro lo stupore di chi si scopre amato da Dio. Vi auguro di scoprire in tutto ciò che studierete, che cucinerete, che farete da elettricisti o parrucchieri, che siete una stupenda meraviglia».

Dopo le Comunioni, il fondatore Daniele Nembrini ha recitato la preghiera di affidamento dell’opera di Fondazione Ikaros alla Madonna del Buon Consiglio del Santuario di Villa di Serio. Il gesto si ripete ogni anno dal 2013 e dà valore all’avvio di ogni anno scolastico.

Per Mons. Napolioni, in carica da gennaio 2016, è stata la terza occasione di visita a Calcio: la prima risale a maggio, in occasione delle celebrazioni per il patrono san Gottardo; poi a giugno, in concomitanza con la riapertura della storica Pieve, e infine il 30 settembre, appunto, per fare visita e conoscere da vicino la proposta della realtà di Fondazione Ikaros, oltre che per augurare agli allievi un proficuo svolgimento del loro percorso di formazione.

Gloria Belotti

Photogallery (di Isotta Gabellini)

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