A Brancere la comunità in preghiera con Maria, regina del Po

Nel giorno dell’Assunta la tradizionale processione con l’effigie della Vergine sul grande fiume

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Un pomeriggio all’insegna della fede, della preghiera e della devozione mariana quello che si è celebrato nel pomeriggio di martedì 15 agosto, solennità dell’Assunta, lungo le rive del Grande Fiume.

Come da tradizione la statua della Madonna di Brancere, partendo dalla Canottieri Flora, è stata portata sul fiume Po dai “pescatori scalzi” e accompagnata sulla barca da cui don Pietro Samarini, moderatore dell’Unita pastorale “Madre di Speranza” e vicario zonale della città di Cremona, ha benedetto le società sportive seguendo la corrente del fiume.

Quindi, il corteo di barche a remi e gommoni ha accompagnato la statua della Madonna fino alla località Sales, dove fedeli e sacerdoti stavano aspettando l’arrivo della processione fluviale.

Dopo un omaggio floreale in memoria delle vittime delle inondazioni, la statua è stata portata a riva dai “pescatori scalzi” e di lì trasportata in processione accompagnata dai rematori e dai gonfaloni dei Comuni della zona.

La liturgia eucaristica è stata celebrata sotto l’ombra degli alberi che circondano la santella mariana opera di Graziano Bertoldi inaugurata per il Giubileo del 2000.

Don Antonio Pezzetti, parroco di Piadena e vicario della zona pastorale IV, ha presieduto la Messa. A concelebrare don Pierluigi Vei, parroco di Stagno Lombardo e Brancere, don Alberto Mangili, parroco del Bosco ex Parmigiano, don Roberto Musa, parroco di San Daniele Po, e don Pietro Samarini, vicario zonale della zona pastorale III e parente da parte di una nonna di don Aldo Grechi, ideatore di questa tradizione agostana la cui memoria rimane sempre viva insieme a quella del vescovo Maurizio Galli, fortemente legato a questa celebrazione. La liturghia è stata animata col canto dal maestro don Graziano Ghisolfi e dalla soprano Annalisa Losacco.

 

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Nell’omelia don Antonio Pezzetti ha voluto ricordare come «Maria, che è stata la Madre di Dio e la sua capacità è di essere obbediente alla volontà del Padre, ha fatto sì che il Signore le  abbia donato non solo di nascere Immacolata, ma anche di vivere alla fine della sua vita l’Assunzione in cielo, di non conoscere la corruzione del sepolcro». «Il privilegio di Maria – ha quindi proseguito il vicario zonale – non resta però caso isolato, perché ciò che noi celebriamo di Maria è anticipo di quello che avverrà anche a noi: non solo Maria è in Cielo anima e corpo, ma anche per noi sarà questo futuro».

Nell’omelia un accenno anche alla Giornata mondiale della gioventù da poco conclusa a Lisbona: «Viviamo questa devozione, riconoscendo in Maria il modello della nostra vita di fede: il Vangelo di oggi, quello della Visitazione, è stato scelto dal Papa per la Gmg terminata pochi giorni fa. Proprio con questo Vangelo il Papa ha invitato i giovani, come tutti noi, a portare la gioia di essere cristiani alle altre persone». E ha continuato: «Chiediamo a Maria di essere testimoni nelle nostre vite di questa presenza, di questa fede dentro di noi; non dobbiamo avere paura di vivere questa storia, ma guardiamo al futuro con speranza, perché Dio ha vinto il male e noi siamo dei salvati. Viviamo in un mondo segnato da tante difficoltà, ma quando non ci sono state difficoltà? Ci sono problemi grandi, i cambiamenti climatici, il problema della pace, dell’immigrazione: temi grandi che tante volte sembrano non avere soluzioni e noi siamo preoccupati giustamente dalle nostre difficoltà, ma Maria deve aiutarci a guardare al futuro in modo diverso».

Prima di concludere l’invito del parroco di Piadena ad allargare lo sguardo: «Se affrontiamo i nostri problemi guardando anche chi ci è vicino, attenti a ciò che accade intorno a noi, alle nostre comunità, forse anche i nostri problemi e la nostra quotidianità possono essere diversi». Poi l’auspicio e l’invito ai fedeli presenti: «Chiediamo quindi a Maria la forza della fede per essere sempre attenti, anche al mondo femminile: chiediamo a lei, donna di fede, madre di Cristo e madre nostra di aiutarci a vivere il nostro presente e di accompagnarci e sostenerci verso il nostro futuro».

Al termine della celebrazione i ringraziamenti da parte del parroco don Pierluigi Vei e del sindaco di Stagno Lombardo, Roberto Mariani, rivolti agli esponenti del mondo religioso e civile che hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione.

Presenti alla celebrazione molte autorità civili cremonesi e dei comuni rivieraschi con i gonfaloni e l’attenta presenza della Protezione civile e dei corpi delle Forze dell’ordine che hanno garantito il regolare svolgimento della celebrazione.

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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