Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, anche nell’anno pastorale 2025/2026 la Diocesi di Cremona propone una serie di incontri e ritiri pastorali unitari che, nelle cinque le zone pastorali, coinvolgono sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi insieme ai membri delle équipe zonali di coordinamento pastorale e alle Presidenze del Consigli pastorali parrocchiali o unitari.
Il primo appuntamento è giovedì 9 ottobre, con il ritrovo previsto alle 18.30 nei seguenti luoghi:
- Zona 1 – Caravaggio, al Centro di spiritualità del Santuario
- Zona 2 – Castelleone, presso la chiesa di S. Vittore
- Zona 3 – Cremona, in Seminario
- Zona 4 – Pieve d’Olmi, in oratorio
- Zona 5 – Casalmaggiore, all’oratorio “Maffei”
«Lo scopo di questo momento zonale – precisa don Antonio Bandirali, vicario episcopale per la Pastorale – è di recuperare, per non lasciar cadere, alcune sollecitazioni del Convegno pastorale diocesano dello scorso 27 settembre, in particolare ci riferiremo alla citazione: Ricondurre a Cristo, unico capo, tutte le cose (Ef 1,10). Ma sarà anche l’occasione per riprendere il cammino zonale di partecipazione alla vita della Chiesa».
Dopo la preghiera iniziale, la serata inizierà con una riflessione video di don Marco D’Agostino sul riferimento di Efesi 1,10. Seguiranno i lavori in gruppi di confronto, seguendo il metodo della Conversazione nello Spirito. La sintesi di questo primo momento sarà poi condivisa dopo la cena nella seconda parte della serata, nella quale a partire dalle riflessioni emerse si cercherà di arrivare a indicazioni/scelte per descrivere lo stile e l’agire pastorale, quale riferimento delle proposte zonali per l’anno pastorale appena iniziato.
La proposta si concluderà alle 21.45 con la preghiera di Compieta.
Una particolarità riguarderà la zona pastorale 3, quella della città di Cremona, dove i presenti saranno chiamati a esprimersi rispetto alla scelta del nuovo vicario zonale, esprimendo una preferenza tra preti impegnati nella pastorale cittadina (parroci, vicari, collaboratori, educatori di seminario e, più in gernale, ogni sacerdote che a vario titolo svolge il proprio ministero attivo in città) per aiutare il vescovo a individuare chi sarà chiamato a prendere il testimone lasciato dal compianto don Pietro Samarini.