65° della morte di don Mazzolari, domenica Messa a Bozzolo con il vescovo Enrico Trevisi

E il 13 aprile convegno "Don Primo Mazzolari, la politica, la Democrazia cristiana" all'Università Cattolica di Brescia

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Doppio appuntamento nell’ambito del 65° anniversario della morte del servo di Dio don Primo Mazzolari, avvenuta il 12 aprile 1959.

Domenica 7 aprile nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, dove fu parroco sino alla morte, sarà celebrata una solenne Eucaristia presieduta dal vescovo di Trieste, il cremonese Enrico Trevisi, alla presenza anche del vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Una ricorrenza promossa dalla Parrocchia di Bozzolo e dalla Fondazione Don Primo Mazzolari in sinergia con la Diocesi di Cremona.

Un ulteriore appuntamento sarà sabato 13 aprile presso l’Università Cattolica di Brescia con il convegno di studi dedicato a “Don Primo Mazzolari, la politica, la Democrazia Cristiana” promosso dalla Fondazione don Primo Mazzolari in collaborazione con le Raccolte storiche – Archivio per la Storia dell’educazione in Italia, della medesima Università.

«Le numerose relazioni in programma tracceranno un quadro articolato del modo con cui don Mazzolari guardò e visse la politica del proprio tempo – afferma Matteo Truffelli, presidente della Fondazione Mazzolari –. Oggetto principale del Convegno sarà il rapporto che il parroco lombardo intrattenne con la Democrazia Cristiana e con molti dei suoi principali esponenti». Una particolare attenzione, inoltre, sarà riservata al legame che don Mazzolari ebbe con alcuni dei protagonisti più significativi della politica bresciana dei suoi anni.

«Sono diverse – prosegue Truffelli – le motivazioni che hanno spinto la Fondazione Mazzolari a scegliere questo tema per il suo consueto annuale convegno storico. Vale la pena ricordare, innanzitutto, che a cavallo tra il 2023 e il 2024 ricorre l’ottantesimo anniversario della nascita della Democrazia Cristiana, nonché il trentesimo del suo scioglimento. Al di là dei legittimi differenti giudizi che possono essere formulati su quella esperienza politica, è indubbio che essa abbia avuto un ruolo decisivo nel dare forma alla democrazia italiana e nell’indirizzare lo sviluppo sociale, culturale e politico non solo del nostro Paese, ma anche dell’Europa. Eppure, la storia della Dc necessita ancora di essere compresa e interpretata in maniera adeguata». Il Convegno si propone di portare un contributo in tal senso, prestando particolare attenzione all’apporto che a quella storia venne dato da don Mazzolari, «sia attraverso le sue pubbliche e spesso sferzanti prese di posizione, sia attraverso la fitta rete di relazioni che egli intrecciò con il partito e con molti suoi esponenti: un rapporto fatto di amicizia, sostegno personale e vicinanza spirituale, ma anche di serrati confronti sul piano politico».

Una seconda ragione che ha spinto a mettere al centro del convegno la storia della Democrazia Cristiana e l’apporto che a essa diede Mazzolari «può essere individuata nella convinzione che il modo con cui don Primo si rapportò al partito dei cattolici italiani, ma più ampiamente a tutte le forze politiche del proprio tempo, fu caratterizzato da un’aspettativa alta nei confronti della politica, a cui Mazzolari guardava con un atteggiamento partecipe ma anche esigente, sia dal punto di vista morale che da quello della richiesta di affrontare e risolvere i reali problemi del Paese. Un modo di interpretare la ragion d’essere della politica di cui oggi si avverte con forza l’importanza». Proprio per questo il convengo sarà concluso da una tavola rotonda «che vedrà confrontarsi tra loro alcuni significativi esponenti del cattolicesimo di oggi, con l’intento di promuovere una riflessione sulle possibili modalità di valorizzazione dell’eredità mazzolariana nell’attuale contesto sociale e politico».

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