Villa Pasquali, inaugurati i restauri della chiesa del Bibiena

Presente il vescovo Napolioni che dinanzi a una folta assemblea ha celebrato l'Eucaristia. Mons. Bonazzi ha poi descritto i lavori compiuti quindi la Camerata di Cremona ha offerto un concerto con musiche di Mozart

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La comunità cristiana di Villa Pasquali, domenica 2 ottobre, ha celebrato la lode di Dio in una solenne Eucaristia, al termine di un impegnativo intervento di restauro e consolidamento della famosa chiesa progettata dal Bibbiena, capolavoro assoluto nel panorama architettonico del ‘700 italiano.

La fastosa cornice del tempio di cui si ricordava la dedicazione, illuminato dal sole del pomeriggio che ha ulteriormente esaltato lo scenografico traforo delle volte e del catino absidale, ha accolto il Vescovo Antonio, i sacerdoti che guidano l’Unità Pastorale “Maria Madre della Chiesa” – il Parroco don Samule Riva, il Vicario don Alessandro Maffezzoni, i collaboratori don Ennio Asinari e don Vincenzo Cavalleri – e alcuni confratelli sacerdoti originari della frazione sabbionetana.

La preghiera della Comunità è stata allietata dalla corale polifonica guidata da Fabio Serini. Alla numerosa assemblea, incantata dalla singolare bellezza del luogo sacro, il parroco – introducendo la celebrazione – ha esposto i motivi profondi e spirituali che guidano i credenti a circondare la liturgia di tanta eloquente armonia: non solo un esteriore sfoggio di ricercatezza, ma la volontà di rendere culto a Dio rendendo luoghi, gesti e suoni – e la stessa celebrazione – atto artistico. Cioè aperto al mistero che, attraverso lo stupore e l’emozione, a noi si rivela.

Il Vescovo Antonio, nell’omelia, ha esortato a contemplare l’opera di Dio che ci rende una cosa sola, un solo corpo, mentre ci chiama a partecipare all’Eucaristia e ci sprona a riscoprire il grande dono dell’essere Chiesa, radunata dalla sua Parola. Una “bellezza” che supera di gran lunga le realizzazioni umane, e che resta l’orizzonte di ogni impresa umana dei credenti.

Al termine della celebrazione Mons. Achille Bonazzi, già responsabile dell’Ufficio Diocesano per i beni culturali, ha illustrato – anche a nome dell’Architetto Guido Boroni Grazioli, che con lui ha seguito con passione tutto il faticoso iter dei lavori – le peculiarità dell’intervento di consolidamento sull’edificio sacro, resosi indispensabile per il pericoloso quadro fessurativo delle murature, indebolite dal sisma che alcuni anni fa ha colpito la zona mantovana.

La realizzazione di nuove strutture leggere in metallo, in modo particolare nella zona absidale dell’edificio, il consolidamento della statica delle sezioni architettoniche più lesionate, il ripristino delle decorazione e della cromia degli interni (che pure si è rivelata non originale rispetto al progetto del Bibbiena): tutti interventi che hanno riguardato solo una parte del prezioso e fragile monumento, ancora bisognoso di interventi nel transetto e nelle cappelle laterali.

Un percorso non facile che – anche a detta di don Riva che ne ha denunciato l’assurda e inaccettabile complicazione burocratica – ha provocato il rallentamento dei progetti di restauro, con inevitabile levitazione dei costi preventivati. Un carico economico che è stato affrontato con l’aiuto dei fondi dell’8 per mille della CEI, ma che grava ancora per una considerevole entità sulla piccola comunità cristiana di Villa Pasquali.

Ai ringraziamenti rivolti dal parroco alle maestranze, ai volontari, ai benefattori – e al fraterno ricordo di don Pierino Riccardi, a lungo pastore dei villesi – è seguito l’auspicio che presto la chiesa di Villa Pasquali,  artisticamente unica, possa essere riconosciuta come monumento nazionale. Al Vescovo don Riva ha espresso anche il sogno che possa in futuro essere insignita del titolo di Basilica, anche in vista di una sua valorizzazione religiosa per il numeroso flusso turistico che da Sabbioneta raggiunge e visita il luogo sacro.

La molte parole hanno poi lasciato il posto all’armonia della musica, con lo splendido concerto dell’orchestra e coro “La Camerata di Cremona”, diretta dal M° Marco Fracassi. Mozartiano tutto il programma, in sintonia con la singolare ambientazione architettonica: l’esecuzione della “Missa brevis” K. 220 (Spatzenmesse), il brano “Sancta Maria” K.273, i “Vesperae Sollemnes de Confessore” K 339.

Un pomeriggio davvero storico, che resterà nella memoria della comunità cristiana del piccolo borgo mantovano.

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