Venerdì al Maristella serata di riflessione e preghiera nel ricordo di padre Dall’Oglio

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Venerdì 9 giugno alle 21 presso la parrocchia del Maristella, a Cremona, si terrà un incontro di riflessione e preghiera in cui sarà ricordato padre Paolo Dall’Oglio a dieci anni dalla sua scomparsa, riflettendo sul suo messaggio di pace e pregando per la Siria, simbolo di tutti i Paesi distrutti e abbandonati dalle guerre vecchie e nuove.

Era l’11 giugno del 2013 quando Pax Christi ed altre associazioni del territorio invitavano padre Paolo Dall’Oglio a Cremona per intervenire sul tema “La Siria grida al mondo”. Un mese dopo il gesuita incardinato nella Chiesa siriana veniva rapito a Raqqa, presso la sede dell’Isis, dove si era recato per patrocinare la liberazione di alcuni ostaggi. Da lì non ha più fatto ritorno.

«Lo ricordiamo come profeta di dialogo e pace – ricordano i promotori dell’incontro al Maristella del 9 giugno – che aveva, anzitempo, presagito la tragedia incombente sulla Siria: una cruenta guerra civile, l’infiltrazione jihadista, il coinvolgimento delle potenze straniere nel conflitto con il corollario di centinaia di migliaia di morti e oltre 10 milioni di profughi. Tutto questo purtroppo, si è avverato. Inutile è stata la sua corsa contro il tempo presso quelli che lui chiamava “i grandi impotenti” per fermare la catastrofe: l’incontro col segretario Onu Kofi Annan, il presidente USA Obama, le Cancellerie europee, i Paesi arabi. Profeta di pace inascoltato. Padre Paolo vedeva infrangersi anche l’ideale di una Siria crogiolo di popoli, etnie e fedi capaci di convivere in armonia; un sogno per il quale aveva speso 30 anni della sua vita nel monastero ecumenico e aperto al dialogo interreligioso con l’Islam di Deir Mar Musa, da lui stesso fondato, in un luogo arroccato del deserto siriano, luogo di preghiera e riconciliazione per tutti. La dimensione mistica, ereditata da esperienze secolari di dialogo orientale tra cristiani e musulmani, coniugata alla dimensione storica del suo impegno connotavano la sua figura di gesuita di grande cultura e animo capace di cogliere i segni dei tempi. Il dialogo aperto a tutti, specialmente coi lontani, coi nemici, perfino con l’Isis, è stata la costante irriducibile della sua missione, fino ad arrivare a  consegnarsi nelle mani dei suoi rapitori. In particolare, concepiva il dialogo tra le fedi come ‘ponte’ che poteva unire popoli e culture frantumate da tante divisioni, da ingiustizie e da conflitti. Un principio che papa Francesco ha ripreso e rilanciato col Grande imam di Al-Azhar nel documento sulla Fratellanza: un forte invito a riscoprirsi fratelli per promuovere insieme la giustizia e la pace, garantendo i diritti umani e la libertà religiosa. E dunque – concludono da Pax Christi – il ricordo di Padre Paolo è una memoria densa di fede, di storia, di umanità, ed anche di amicizia per i contatti intercorsi con lui. Ma è anche l’occasione per fare memoria del popolo siriano martoriato da 12 anni di guerra, simbolo di tutti i popoli  che per intere generazioni non conoscono altro che odio e distruzione. Per tutti noi, un richiamo pressante ad un coerente impegno di pace».

Locandina con il programma della serara

TeleRadio Cremona Cittanova
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