Unitalsi, la Giornata dell’Adesione con il Vescovo: «Riavviciniamoci, con la cautela imposta dalle esigenze sanitarie, ma senza freno rispetto ai bisogni di servizio e solidarietà, di ascolto e condivisione»

All'inizio dell'Avvento la riflessione di monsignor Napolioni ha guardato in particolare ai giovani e al futuro. Annunciata la pubblicazione della lettera pastorale “Ospitali e pellegrini”, scritta in occasione del 750° anniversario della morte di san Facio

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«Sia questo Avvento l’occasione per una rinnovata alleanza tra le generazioni». Questo l’invito del vescovo Antonio Napolioni durante la celebrazione eucaristica della prima Domenica di Avvento presieduta in Cattedrale nella mattina di domenica 28 novembre e che, come ogni anno, è stata occasione per celebrare la Giornata dell’adesione dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Per questo nei primi banchi erano presenti le dame e i barellieri della sottosezione di Cremona dell’Unitalsi, insieme anche ad alcuni malati. L’assistente diocesano don Maurizio Lucini ha concelebrato insieme anche ad alcuni canonici del Capitolo.

Nella sua omelia mons. Napolioni ha voluto mettere in risalto una particolare preoccupazione per il futuro dei più giovani: «Percepiamo con attualità la forza delle immagini che Gesù usò per annunciare ai discepoli le ultime cose, l’angoscia e la paura fra le genti: ieri sera durante la celebrazione di alcune cresime mi si è materializzato il dramma di questa generazione, il conto alla rovescia su di loro con i cambiamenti nel mondo insieme ai rischi per la pandemia, la sensazione di pessimismo e declino che sono sulle spalle di questi ragazzi».

«Questi ragazzi sentono il peso dei messaggi che sentiamo oggi – ha quindi proseguito il vescovo –. Siamo in un’unica macchina e non ci accorgiamo che da un po’ la spia del serbatoio segna che siamo in riserva. Che cosa fare? Cosa fa il Signore? Come pregarlo, come vivere le responsabilità della storia del presente e del futuro? Non possiamo pregare egoisticamente per la salvezza della nostra anima quando ci è stato dato il compito di amministrare il giardino, il mondo e l’umanità da fratelli. Quel serbatoio forse va riempito di giustizia, sobrietà, intelligenza e onestà».

Quindi l’invito ad aprirsi al futuro: «Questa è la benzina di cui abbiamo bisogno per far ripartire la carovana dell’umanità in un’obbedienza fiduciosa come quella che la mia generazione ha avuto in dono quando da bambini pensavamo di avere davanti l’infinito e non la scadenza della nostra vita. Il Signore è fedele alle promesse, verranno i giorni nei quali il Signore fa miracoli, come ci dice il profeta Geremia. Tra questi ragazzi possono esserci quelle luci che si accendono autenticamente, tracce divine da seguire per non perderci, per non sprofondare nella fossa scavata da noi stessi: seguire il bambino che nascerà, il nuovo che il Signore prepara nel cuore delle nuove generazioni».

«Molti giovani hanno le idee giuste, lo sguardo giusto, ma noi non gli permettiamo di essere protagonisti del loro tempo. Sia questo Avvento l’occasione per una rinnovata alleanza tra le generazioni. Non sarà il lamento di noi anziani e adulti a entusiasmare e fare spazio al diritto e alla libertà dei ragazzi e dei giovani», ha proseguito il vescovo Antonio con l’augurio per l’Avvento appena iniziato.

Infine, la riflessione di mons. Napolioni si è incentrata sull’amore del Signore con un particolare riferimento all’Unitalsi: «Mi piace affidarvi il compito di essere uno dei segni di questa sovrabbondanza di amore, di un amore che il Signore nella fede e nella grazia rigenera al punto da farci interessare di chi è nascosto, solo e ha limiti e difficoltà. Quanti fratelli e sorelle non solo sono soli e avrebbero bisogno di fare un pellegrinaggio, ma hanno bisogno di sperimentare che la Chiesa si fa pellegrina verso questo santuario vivente di Dio che è ogni uomo, ogni casa, ogni storia umana, ogni famiglia».

Ha pertanto concluso il vescovo Napolioni: «Riavviciniamoci così, con la cautela imposta dalle esigenze sanitarie, ma senza freno rispetto ai bisogni di servizio e solidarietà, di ascolto e condivisione che ci sono tra di noi: questa testimonianza sarà il fermento che va incontro a Colui che viene e che gli permetterà di realizzare ancora di più il suo progetto di amore restituendo fiducia e speranza a chi rischia di perderla».

Al termine della celebrazione eucaristica la “Preghiera della sorella e del barelliere” proclamata dal presidente dell’Unitalsi cremonese, Tiziano Guarneri. Poi la presentazione dell’iniziativa di solidarietà “Avvento di fraternità”, destinata quest’anno alla parrocchia Gesù Cristo Risorto di Salvador de Bahia, in Brasile.

Infine, il Vescovo ha annunciato la prossima pubblicazione della lettera pastorale “Ospitali e pellegrini”, scritta in occasione del 750° anniversario della morte di san Facio, le cui spoglie sono custodite nella cripta della cattedrale di Cremona: un modo per riscoprirne la figura imparando da lui a prendersi cura del prossimo.

La Giornata dell’adesione è proseguita in Seminario con il pranzo e il pomeriggio in festa con raccolta fondi per l’abbattimento delle quote dei giovani e dei malati che parteciperanno ai pellegrinaggi di sottosezione a Loreto e Lourdes nel 2022.

 

Il video integrale della celebrazione

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Unitalsi, domenica la Giornata dell’adesione con la Messa in Cattedrale

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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