Una ventina di sacerdoti a Milano col vescovo Napolioni

Martedì 31 gennaio si è tenuto l'appuntamento mensile detto dei "Preti in uscita" con tappe in Duomo, alla Basilica di Sant'Ambrogio e al Museo diocesano

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Giornata intensa e piena di emozioni, quella trascorsa da più di 20 presbiteri della nostra diocesi, martedì 31 gennaio a Milano, con il vescovo Antonio. È diventato ormai un appuntamento consolidato quello dei “Preti in uscita”, tanto voluto e caldeggiato da mons. Napolioni, che vede protagonisti i membri del clero diocesano, circa una volta al mese. Per i preti è l’occasione per fraternizzare e vivere, ogni tanto, con distensione una giornata, senza pensare alle fatiche o alle preoccupazioni che spesso assillano la vita in parrocchia. Il Vescovo, in queste occasioni, con la sua affabilità e bontà, ha sempre il dono di dire la parola giusta e far sentire ogni presbitero sostenuto, apprezzato e amato.

Milano, con la sua ricca storia e varietà di monumenti civili e religiosi, si è prestata molto bene per il tour perfettamente organizzato da don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i beni e le attività culturali. I presbiteri provenienti dalle tre grandi zone della diocesi (Casalasco-Mantovano, Cremonese, Bergamasco-Milanese), si sono dati appuntamento in piazza del Duomo a Milano per le ore 9.30. Dopo una frugale colazione, si sono recati nella Cattedrale ambrosiana, accompagnati dall’architetto dottor Carlo Capponi, direttore dell’ufficio beni culturali di Milano, per una visita storico-artistica. Affascinante il percorso alla scoperta degli scavi archeologici dell’antico Battistero, sotto la facciata del Duomo, che mostrano ancora tutta l’imponenza e l’importanza del Sacramento del Battesimo nella chiesa primitiva.

Subito dopo i presbiteri si sono recati nella cripta, di fronte alle reliquie di San Carlo Borromeo, per la celebrazione Eucaristica. «Non si offenderà sicuramente San Giovanni Bosco, se oggi, giornata della sua memoria, noi ricordiamo altri due grandi pastori: S. Ambrogio e San Carlo Borromeo – ha affermato il Vescovo durante la sua breve omelia.-. Siamo qui insieme per imparare da loro cosa significa essere pastori. Loro hanno saputo incarnare e far rivivere nelle loro epoche, molto simili alle nostre, perché epoche di cambiamento e riforma, cosa significa essere pastori buoni, come Gesù». E ha continuato: «Questa è per noi una giornata nella quale mettere davanti alle tante cose da fare l’importanza del nostro essere».

Il viaggio è continuato alla scoperta dell’Ambrosianum, dove il gruppo cremonese è stato accolto dal Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, mons. Franco Buzzi e ha seguito la spiegazione competente e brillante sempre dell’architetto Capponi sulla storia della Milano Romana, dei tempi di Ambrogio. Mons. Marco Navoni, invece, ha illustrato i resti archeologici della basilica di San Sepolcro.

La mattinata si è conclusa nella ricca e affascinante Basilica di Sant’Ambrogio, dove l’abate nonchè vescovo ausiliare mons. De Scalzi, con simpatia e competenza ha accolto e guidato i presbiteri, rendendo allegra la compagnia e attenuando la fame, con simpatici aneddoti sulla basilica, la devozione e la fede.

Dopo il pranzo al self service dell’Università Cattolica, l’ultima tappa dell’intensa giornata è stato il Museo Diocesano, ricco di opere d’arte appartenenti a varie collezioni milanesi e a diverse parrocchie all’arcidiocesi. Particolarmente apprezzata l’«Adorazione dei Magi» di Durer, esposta eccezionalmente nel museo ambrosiano e che il 5 febbraio tornerà nella sua sede naturale: la Galleria degli Uffizi a Firenze. La giornata si è conclusa in Sant’Eustorgio. Impeccabile la guida del pomeriggio, il dottor Gabriele Allevi, direttore del Museo.

don Umberto Zanaboni

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