Per le monache dell’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza, uno dei più rigorosi nel praticare la Regola benedettina (“Ora et labora”, ma anche silenzio e solitudine), una nuova fondazione nelle campagne del nord del Portogallo. Suor Giusy, monaca cremonese, dopo una vita trascorsa tra le mura di Vitorchiano, sarà la superiora del nuovo Monastero Trappista de Santa Maria Mãe da Igreja sorgerà a Palaçoulo.
Da tempo ormai non esisteva più un monastero cistercense in Portogallo. E così, nella preghiera discreta e silenziosa che contraddistingue queste monache, è scaturita la scelta di partire in missione, in Europa. «La decisione di partire non è stata affrettata» racconta suor Giusy, ma «è nata da una nostra esigenza (oggi Vitorchiano conta 78 membri e nel monastero non ci sono quasi più celle disponibili per chi volesse entrare. Questo è stato un segno molto concreto per noi che il Signore chiedeva ancora una partenza) e dall’incontro con Josè Cordeiro, Vescovo della diocesi di Bragança-Miranda dove sarà costruito il monastero, desideroso di avere per la sua gente un luogo che testimoniasse la centralità della vita evangelica e liturgica».
Monache di clausura che si fanno missionarie, per testimoniare una straordinaria e rinnovata apertura a vivere il nostro essere Chiesa per il mondo.
Per approfondimenti vedi l’articolo dell’ultimo numero (5) di Riflessi Magazine (clicca qui).