Una lettera a sacerdoti e diaconi sul futuro missionario in diocesi

Il Vescovo ha chiesto di condividere col clero cremonese le prospettive del servizio al Vangelo in altre Chiese del mondo e l'eventuale disponibilità a nuove "partenze"

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Quasi al termine dell’anno pastorale 2017–18 che la diocesi ha voluto ispirare al cosiddetto «discorso missionario» del Vangelo di Matteo, il Vescovo ha inteso sollecitare una concreta svolta nella prassi della Chiesa locale nel suo rapporto con le altre Chiese e più in generale nelle forme di collaborazione all’annuncio cristiano. Ricostruendo luci ed ombre della pastorale missionaria diocesana negli ultimi decenni, in una lettera inviata a tutto il clero, monsignor Napolioni ha tracciato le linee di un rinnovamento che investirà persone, strutture e progettualità della diocesi.

«Mentre l’Italia diventa “terra di missione” e constatiamo il calo numerico delle vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione, rischia di venire meno quella tensione missionaria ad gentes” che in passato ha visto partire tanti sacerdoti, religiosi/e e laici per le Chiese dei diversi Paesi del mondo», scrive il Vescovo. «La Diocesi deve darsi un progetto di cooperazione missionaria con Chiese sorelle, che consenta di non legare la missione solo all’iniziativa personale, ma di farsene carico tutti, in spirito di comunione e corresponsabilità».

E prosegue proponendo di mettere a tema della riflessione di sacerdoti e comunità il coinvolgimento di tutte le vocazioni laicali, invitando ad individuare priorità convergenti nell’investimento di energie e persone, favorendo una logica di équipe negli interventi e nelle presenze. Anche i risvolti legati alla permanenza in contesti missionari e alla programmazione più coordinata con le Chiese che dovessero accogliere persone o iniziative, sono analizzati nella missiva che chiede esplicitamente a sacerdoti e diaconi cremonesi di formulare proposte e indicazioni su temi tanto urgenti. E di poter conoscere l’eventuale disponibilità personale a vivere una parte del proprio ministero in altre Chiese.

Il discernimento in corso ha già avuto un’occasione di approfondimento nella sessione del Consiglio presbiterale diocesano, lo scorso 26 aprile, sulla base della documentata analisi proposta dall’Ufficio missionario. Anche la visita del vescovo Napolioni ai missionari cremonesi “fidei donum” in Brasile – nell’estate 2017 – ha consentito di raccogliere importanti elementi di valutazione.

Alle riflessioni che matureranno nel breve periodo (la richiesta di osservazioni da parte del clero è entro il mese di giugno 2018) si è aggiunto l’invito a considerare le prospettive di servizio ad altre diocesi italiane che papa Francesco ha rivolto alla recente Assemblea generale della CEI. Ulteriore orizzonte per il servizio dei presbiteri all’annuncio del Vangelo.

Il testo integrale della lettera

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