Sperare la pace, l’editoriale di don Bignami sull’Osservatore Romano

Don Bruno Bignami commenta il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace

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«La pace cresce sul terreno fertile della speranza. Lo spiega il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2020). Il bello è che l’uomo non solo è capace di sperare nella pace, ma ancor di più sa che la speranza è mettersi in cammino per costruirla». Inizia con queste parole il commento proposto dal sacerdote cremonese don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale della Cei per il problemi sociali e del lavoro, sulla prima pagina dell’edizione del 2-3 gennaio dell’Osservatore Romano.

«Non c’è spazio per rese alle sirene della rassegnazione – continua don Bignami -. La speranza fa nascere nuovi itinerari di riconciliazione, perché non si adegua al conflitto come condizione dell’umano […] Tuttavia, la speranza non cresce da sé, come fungo isolato».

Il sacerdotie individua tre “concimi” per far crescere il germe buono della speranza, citando diversi passaggi del messaggiop di Papa Francesco: la memoria, la riconciliazione e la conversione ecologica, unn conversione che – scrive a proposito di questo terzo “concime – «si attua a partire dall’ascolto e dalla contemplazione per diventare stile, azione, gesto, condivisione. In altri termini, si esprime come cura delle creature, non di un generico ambiente».

«Ecco perché – conclude – “non si ottiene la pace se non la si spera”. Siamo in cammino. Non bisogna stancarsi di tracciare sentieri, invisibili alle carte geografiche di Google Maps ma riconoscibili dai cuori di carne. […] Quando l’uomo si apre all’altro, si spalancano orizzonti infiniti. La speranza permette ogni giorno di risorgere. Sotto il livello della speranza, che costruisce giorno per giorno il bene della pace, non c’è neppure umanità vera. Per questo, sperare è come proporre in ogni istante un brindisi alla vita. Un bel modo di celebrare il nuovo anno che bussa alla porta. Auguri!».

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TeleRadio Cremona Cittanova
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