Soresina, festa patronale con Mons. Sigalini

Il vescovo emerito di Palestrina ha presieduto la Messa in occasione della festa di San Siro

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Una chiesa gremita, la prepositurale di San Siro in Soresina, ha accolto mons. Domenico Sigalini, vescovo emerito di Palestrina, intervenuto per la ricorrenza del Santo patrono Siro. In prima fila, ad accoglierlo, i bambini e i ragazzi dell’ACR giovani tanto cari al Vescovo che si è occupato di pastorale giovanile a livello nazionale e dell’organizzazione di tante giornate mondiale della gioventù, quando Papa era Giovanni Paolo II.

La giornata patronale unisce mondo religioso e secolare: i sacerdoti soresinesi di nascita e di ministero, in comunione con i sacerdoti della Zona Pastorale Seconda, il sindaco Diego Vairani e gli assessori, le autorità civili e militari, la Pro Loco, i rioni, le associazioni … tutti intervenuti per celebrare San Siro e chiedere la sua misericordiosa benedizione sulla comunità soresinese.

Dopo l’ingresso, il parroco don Angelo Piccinelli ha salutato e ringraziato il Vescovo Sigalini. Nel suo messaggio di benvenuto, don Piccinelli ha ricordato Siro, proto Vescovo di Pavia, tratteggiandone le caratteristiche, per poi passare al ricordo di don Maurizio Galli, soresinese, Vescovo di Fidenza, di cui ricorre il decennale della scomparsa. Del Vescovo Galli ha ricordato le doti di predicatore, insegnante e guida per molti seminaristi.

Subito dopo, il presidente della Pro Loco Pier Paolo Bolzoni e un volontario, Luciano Galli, sono stati invitati a portare il cero votivo che, ogni anno, per tradizione, offrono in occasione della festa patronale, quale richiesta di protezione per tutta la comunità.

Carica di significato l’omelia del Vescovo Sigalini che può essere così riassunta: “Viviamo in un’epoca in cui la tendenza a tirare a campare ogni tanto ci assale, fino a dimenticarci degli altri. Dio invece è all’opera sempre e si propone alla vita dell’uomo con un piano di salvezza. Dio ha soltanto un obiettivo: convertire il cuore dell’uomo per distruggere i muri, creare accoglienza, profondere giustizia. Quello che la vita non dà, infatti, lo deve offrire il cuore. Con Gesù arriva un dinamismo nuovo, di bontà. Questo dinamismo, Siro lo ha vissuto con intensità, quando le Diocesi cominciavano a prendere vita dopo le persecuzioni di Diocleziano. Siro è ricordato come pastore caritatevole, in un’epoca cercava di superare il periodo delle persecuzioni. Siro, nella difficoltà di ricostruire la pace dopo un periodo buio, è stato molto deciso, misericordioso e generoso”.

Ascolta qui l’omelia di mons. Sigalini

Il Vescovo Sigalini ha ricordato anche il Vescovo Maurizio Galli, un ricordo personale, basato su esperienze vissute in gioventù e su un’amicizia consolidata negli anni. Di lui ha detto: “Era un uomo sempre sereno, ma tenace. Viveva rigidamente le proprie convinzioni senza mai imporle agli altri, ma proponendole”.

Nel momento più solenne della celebrazione, quello della consacrazione, “tradendo” i suoi trascorsi dedicati ai giovani, il Vescovo Sigalini si è lasciato andare ad un tono più familiare ed ha invitato i ragazzi, schierati in prima fila, a far sentire forte il loro “Amen”.

La Messa solenne è stata accompagnata musicalmente dal coro Psallentes.

A celebrazione conclusa, i festeggiamenti sono proseguiti in oratorio per una cena comunitaria. Prima del momento conviviale però il Vescovo ha benedetto gli spazi dedicati alla nuova direzione dell’Oratorio.

Buona partecipazione anche al concerto del Corpo Bandistico “Igino Robbiani” di venerdì 7 dicembre. Il concerto ha visto la partecipazione del coro Psallentes così da alternare musiche per sola banda a intermezzi cantati. Durante il concerto si sono esibiti i gli allievi del corso propedeutico all’ingresso nella banda.

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