Sinodo, mercoledì giovani lavoratori a confronto al Consorzio Casalasco del Pomodoro

Alle 21 a Rivarolo del Re l’incontro con il Vescovo degli under 35 impegnati nel settore agroalimentare e dell’agricoltura

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È nell’ambito del cammino sinodale che la sera di mercoledì 22 marzo si svolgerà un confronto tra i giovani lavoratori dell’area agricola del Casalasco-Mantovano e il vescovo Antonio. L’appuntamento è alle 21 nella sede del Consorzio Casalasco del Pomodoro a Rivarolo del Re (ingresso da via Martiri di Belfiore).

A promuovere l’incontro gli Uffici diocesani per la Pastorale sociale e del lavoro e la Pastorale giovanile, in collaborazione con il Consorzio Casalasco del Pomodoro, il Consorzio Agrario di Cremona, Coldiretti e Libera Agricoltori.

Attesi sia i lavoratori del Consorzio del pomodoro che quanti a diverso modo operano in ambito agricolo o dell’agroalimentare: imprenditori, agenti e lavoratori, siano essi coltivatori autonomi o coadiutori di aziende agricole famigliari. Tutti giovani under 35 delle zone pastorali 9, 10 e 11.

L’iniziativa si inserisce nella serie di incontri in preparazione del Sinodo diocesano dei giovani. Sarà un momento di reciproco ascolto rispetto alle finalità che il Sinodo si propone e le problematiche tipiche dei lavoratori, con uno sguardo privilegiato al settore agroalimentare e dell’agricoltura.

“Confronti e approfondimenti sul ruolo dei giovani nell’agricoltura: obiettivi e prospettive future” è il titolo dell’incontro.

«Sarà una serata di dialogo – anticipa Sante Mussetola, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro – rispetto alle aspettative dei giovani per un lavoro che possa davvero essere “libero, creativo, partecipativo e solidale” per citare il numero 192 di Evangelii Gaudium».

«Nella consapevolezza – prosegue Mussetola – che il lavoro è una vocazione, cioè un percorso di crescita capace di coinvolgere l’integralità della persona; ed è un valore, in quanto ha a che fare con la dignità della persona; ma anche un’opportunità per l’innovazione nel campo istituzionale e produttivo, visto che il lavoro non si crea né per caso né per decreto. Il lavoro, così, diventa anche fondamento della comunità, in quanto valorizza la persona all’interno di un gruppo sostenendo la relazione tra le persone e sviluppando una identità aperta alla conoscenza e alla integrazione. Lavoro che è anche legalità, cioè una occasione importante per creare luoghi trasparenti affinché le relazioni siano autentiche e basate sul senso di giustizia e di eguaglianza nelle opportunità».

«Sarà una riflessione sul tema dei giovani e del futuro – conclude don Paolo Arienti, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile – che si pone come parte integrante di questa fase preparatoria del Sinodo dei giovani».

Locandina dell’incontro

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