Sarà il Museo di tutta la diocesi: opere d’arte e percorsi di fede

L'inaugurazione del nuovo Museo Diocesano nei primi mesi del 2020 sarà uno degli eventi nel cammino dell'anno pastorale che inizia. La presentazione di don Gianluca Gaiardi

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Sarà inaugurato nei primi mesi del 2020 il nuovo Museo diocesano. Sarà questo l’evento centrale della programmazione dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto.

L’esposizione che radunerà e proporrà al pubblico circa 150 opere di arte sacra provenienti da tutto il territorio diocesano occuperà una parte del palazzo Vescovile profondamente rinnovato e dotato di un allestimento innovativo. Il Museo andrà a completare un vero e proprio Parco Culturale Ecclesiale che avrà al suo centro la Cattedrale di Santa Maria Assunta e che comprenderà anche il Battistero e il nuovo Museo Verticale del Torrazzo, che – dall’inaugurazione del novembre 2018 – ha già fatto registrare un significativo aumento delle visite ed un crescente interesse dei visitatori, quanto delle scuole e dei gruppi che partecipano alle visite guidate. Accanto a questi luoghi anche un progetto di pubblicazioni che da quest’anno partirà con due volumi dedicati a Giovan Battista Trotti, detto il Malosso, grande pittore del Seicento cremonese di cui ricorre il quarto centenario della morte (in uscita una monografia dell’artista, a cura di Raffaella Poltronieri, e uno studio sulla perduta chiesa di San Domenico, a cura di Adam Ferrari).

Sarà però affidato in particolare al Museo diocesano – come ha scritto il vescovo Napolioni in una lettera indirizzata ai parroci – il compito «di presentare l’identità religiosa del territorio che costituisce la Chiesa di Cremona».

Per questo motivo gli spazi espositivi ospiteranno circa una cinquantina di opere che arriveranno in prestito temporaneo e in rotazione da altrettante parrocchie, per le quali nel corso dell’anno pastorale non mancheranno occasioni di coinvolgimento e collaborazione.

«Non saranno sottratte parti significative del patrimonio devozionale delle comunità – spiega l’incaricato don Gianluca Gaiardi – ma saranno piuttosto valorizzate opere oggi poco accessibili».

La funzione di tutela e divulgativa, tuttavia, non saranno il cuore dell’iniziativa del Museo Diocesano: «Il percorso espositivo – spiega infatti don Gaiardi – non sarà cronologico o per autore, ma seguirà finalità pastorali e di catechesi. Le opere così esposte faranno da valenza per la narrazione e la comunicazione della fede attraverso l’arte». La prima parte riguarderà le origini della Chiesa cremonese, dalla pietra di fondazione della Cattedrale a testimonianza degli insediamenti più antichi sul territorio; un’altra sala presenterà una ricerca iconografica sulla Vergine Maria che coinvolge l’Assunta, titolare della Cattedrale, e santuari come quello di Caravaggio dedicato a Santa Maria del Fonte, patrona della diocesi; una sala per i crocifissi e infine una parte dedicata ai ritratti più significativi dei vescovi di Cremona. Altre sale saranno inoltre dedicate al cosiddetto tesoro dei Visconti di Pizzighettone e all’esposizione di opere della collezione di arte sacra del cavalier Giovanni Arvedi, che ha dato un contributo fondamentale alla realizzazione del museo attraverso la Fondazione Arvedi Buschini.

L’idea è quella di un Museo che non sia sulla diocesi, ma della diocesi: della sua storia, della sua tradizione di fede e del suo territorio. Un luogo di conoscenza, ma soprattutto di incontro e di pastorale: «Mi piacerebbe – conclude don Gaiardi – che i ragazzi delle parrocchie, i gruppi del catechismo o quelli estivi del Grest trovassero qui, davanti a un’opera d’arte o visitando una mostra temporanea, l’occasione per approfondire il proprio cammino di fede. Riscoprendo la bellezza e conservandola viva».

TeleRadio Cremona Cittanova
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