Sabato presso la Biblioteca del Seminario la presentazione di “I libri di Pietro Duodo. Una biblioteca da viaggio ricostruita”

Il testo è a cura delle bibliotecarie cremonesi Roberta Aglio e Monica Feraboli

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Sabato 29 ottobre, alle ore 16 presso la sala di lettura della Biblioteca del Seminario Vescovile di Cremona, sarà presentato il volume “I libri di Pietro Duodo. Una biblioteca da viaggio ricostruita” a cura di Roberta Aglio e Monica Feraboli, bibliotecarie dell’Istituzione cremonese.

La pubblicazione rappresenta il corollario di quasi sette anni di ricerche, originate durante il lavoro di catalogazione delle cinquecentine della Biblioteca, un’operazione che ha permesso il restauro di numerosi volumi, la digitalizzazione parziale dei testi oltre ad un’approfondita indagine storico-artistica delle edizioni e delle legature di pregio.

Una in particolare ha attirato l’attenzione delle studiose per i raffinati decori in oro a piccoli ferri. Su una superficie interamente scandita da medaglioni ellissoidali disseminati da viole del pensiero, narcisi, gigli, campanule e altri fiori più piccoli campeggiano, entro un ovale poco più grande, una banda con i tre gigli di Francia e il motto “Expectata non eludet”. Grazie a questi elementi è stato possibile ricondurre immediatamente il volume alla celebre e perduta “biblioteca da viaggio” di Pietro Duodo (1554-1611) ambasciatore della Serenissima. Noto per aver affidato all’architetto Scamozzi il progetto del Santuario delle Sette Chiese a Monselice, tra il 1594 e il 1597 fu inviato a Parigi presso la corte di Enrico IV e Margherita di Valois, dove, poco prima di ripartire, ottenne di poter inquartare lo scudo di Francia e di Navarra nello stemma di famiglia. Proprio durante questo soggiorno Duodo avrebbe incaricato un atelier parigino di realizzare le legature di un serie di “volumi da viaggio” in piccolo formato.

Le vicende di questa particolare collezione libraria sono oscure. Dopo esser stata citata tra le illustri biblioteche patrizie veneziane da Francesco Sansovino nel suo volume del 1663, se ne perdono le tracce. Attorno alla fine del XVIII secolo, quando ormai la memoria del possessore era andata perduta, i libri furono immessi sul mercato antiquario ed attribuiti a Margherita di Valois per la presenza dei gigli di Francia sul piatto anteriore.

Questi bellissimi, piccoli volumi, destarono immediatamente l’interesse di studiosi e collezionisti che affollavano le numerosissime aste, organizzate lungo tutto l’Ottocento. I libri appartenuti a Pietro Duodo furono così dispersi sul mercato antiquario e acquisti da privati e biblioteche in Inghilterra, Francia e Stati Uniti.

L’esemplare della Biblioteca del Seminario Vescovile di Cremona, di cui si ignora la provenienza poiché privo di note manoscritte ed ex-libris è particolarmente significativo perchè, ad oggi, è l’unico “Duodo” noto, conservato in Italia.

Roberta Aglio e Monica Feraboli, incoraggiate da Anthony Hobson, massimo esperto mondiale di storia della legatura, incontrato in occasione di un suo viaggio a Cremona nel 2010, hanno intrapreso un lungo percorso di ricerca nel tentativo di radunare il maggior numero possibile di volumi. Questo progetto, più volte tentato da bibliofili inglesi e statunitensi nel corso del XX secolo, ha permesso il reperimento di un numero consistente di opere, 161, contenute in 127 volumi, un conteggio che, in assenza di documentazioni e inventari, non può esser comunque considerato definitivo.

Lo studio proposto rappresenta una dettagliata bibliografia di tutti i titoli, dove possibile verificati attraverso un controllo diretto, e della ricostruzione delle vicende collezionistiche attraverso fonti librarie o digitali: cataloghi d’asta, cataloghi di biblioteche, periodici legati al collezionismo librario. Non un punto di arrivo ma un nuovo inizio, uno strumento dedicato agli “addetti ai lavori” e agli amanti del libro, la cui pubblicazione è stata resa possibile grazie al prezioso sostegno di Marisa Bellini e Michele D’Avella. Il volume è dedicato alla memoria di loro figlia Paola, tragicamente scomparsa alla vigilia della laurea in lingue e letterature straniere, una giovane, promettente studiosa, particolarmente sensibile alle tematiche culturali, condivise con la madre, insegnante di lettere.

Alla presentazione interverranno, oltre alle autrici, il rettore del Seminario don Marco D’Agostino, il coordinatore tavolo pastorale “Capace di cultura e comunicazione” e parroco della Cattedrale mons. Alberto Franzini e il direttore della Biblioteca Statale di Cremona Stefano Campagnolo.

Invito alla presentazione

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