Sabato “maratona” sul Torrazzo a sostegno di Abio e Accendi il buio

Gli sportivi cremonesei Luca Zava e Federico Gradaschi saliranno e scenderanno dalla torre campanaria della Cattedrale per 82 volte, per un tragitto complessivo di 42 km

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I 502 gradini del Torrazzo da salire e scendere per 82 volte, l’equivalente dei 42 km di una maratona, ma con un dislivello di 8.200 metri, pari a quello del K2. Sono questi i numeri della prossima sfida in cui sabato 24 settembre si cimenterà a Cremona gli sportivi Luca Zava e Federico Gradaschi. L’impresa a partire dalle 7.30 con arrivo previsto intorno alle 21.30.

L’iniziativa, possibile grazie alla disponibilità offerta anche questa volta da Curia e Cattedrale, inserita quest’anno nel programma di Rigenerazione Urbana 2016, avrà anche un intento benefico, con il sostegno di Abio (Associazione per il bambino in ospedale) e l’associazione “Accendi il buio” (che a Cremona assiste bambini affetti da autismo e le loro famiglie).

Non è la prima volta che Zava sceglie il Torrazzo per le sue imprese: l’anno scorso, infatti, aveva festeggiato i 50 anni con 50 salite di corsa, seguito e accompagnato, oltre che da Gradaschi, anche da un nutrito gruppo di curiosi, tifosi e sportivi che con l’atleta cremonese si allenano durante l’anno. In quell’occasione anche alcuni turisti incuriositi l’hanno volentieri affiancato in qualche salita. «È stato faticoso – ricorda Zava – ma è stato anche molto emozionante vedere tanta gente lasciarsi contagiare dall’entusiasmo, e da una piccola dose di follia, e accompagnarmi correndo su e giù dal Torrazzo».

Quest’anno l’impresa intende celebrare il genio di Janello Torriani, rinomato ingegnere e orologiaio del Cinquecento al quale è dedicata la prestigiosa mostra inaugurata la scorsa settimana nel Padiglione Amati del Museo del Violino.

Un appuntamento importante anche per il significato sociale: ai piedi del Torrazzo, infatti, saranno raccolte libere offerte a favore di Abio e di Accendi il buio. «Nonostante le evidenze scientifiche – afferma Zava al riguardo – intorno al tema dell’autismo continua a regnare confusione. C’è ancora molta diffidenza e troppa freddezza su questo tema. Mi piace credere che al genio di Torriani sarebbe piaciuto addentrarsi anche in questo percorso».

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