“Ragazzi per bene-cittadini del presente”. Due giorni a Torino con l’Acr

Il seminario ha avuto luogo il 25 e il 26 novembre. Anche la Diocesi di Cremona presente con alcuni educatori e con don Wiliam Dalé

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Camminando o comunque muovendoci per le nostre città, ammiriamo bellezze che ci fanno attraversare secoli di storia: palazzi, musei, torri, statue, monumenti. Abbiamo però altre meraviglie nelle nostre città, luoghi dove si fa la storia spesso nel silenzio. Uno di questi luoghi è l’Arsenale della pace a Torino: nel 1580 era una fabbrica di armi, da cui uscirono purtroppo le armi utilizzate durante i conflitti mondiali; dal 1983 l’operato gratuito di molte persone lo ha reso un luogo profetico di accoglienza, di pace, di preghiera e di aiuto ai più bisognosi.

Sabato 25 e domenica 26 novembre l’Arsenale della pace è stato il teatro di un seminario nazionale per educatori e assistenti dell’Azione cattolica ragazzi e la Diocesi di Cremona è stata rappresentata da Eleonora, Lucia, Elia e don William Dalé.

“Ragazzi per bene-cittadini del presente”. Questo il titolo del seminario, che ha posto l’accento sui bambini e i ragazzi di oggi. Loro sono il presente, i cittadini e i protagonisti dell’oggi, non semplicemente del domani. Il mondo adulto può aiutarli a renderli protagonisti, educare è tirare fuori il meglio, ricevere e dare il bene.

Si sono alternati vari momenti con la presenza di ospiti competenti e con laboratori molto stimolanti. Anna Granata, docente di pedagogia, ha usato, nel suo intervento, parole di speranza: in un tempo pieno di conflitti ad ogni livello, è possibile, anzi c’è un altro mondo pieno di energia, di vita. È il mondo dei bambini e dei ragazzi, che fino all’ ‘800 erano considerati incapaci, come un vaso da riempire. Bambini e ragazzi, se vogliamo, sono gli ultimi arrivati a livello diritti. Ma sono sempre gli ultimi ad insegnarci un altro modo di vivere, un’altra modalità per stare al mondo nella società e nella Chiesa. Ne sono stati fatti di progressi: il 20 novembre 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, con cui veniva sancito ogni bambino abbia diritto alla vita, al benessere, all’ascolto e alla partecipazione. L’Europa continua a promuovere questi diritti, che sono universali. Il salto da fare è che i bambini diventino per davvero protagonisti della vita civile. In quest’ottica, il cosiddetto “terzo” può giocare un ruolo decisivo: il giovane o il giovanissimo, che sta accanto ai bambini, e la strada, per esempio tra casa e scuola, sono quei “terzi” con cui i bambini e i ragazzi si sentono liberi di esprimersi e di essere.

Il secondo intervento è stato della dottoressa Mussi Bollini, vice direttrice di Rai Ragazzi, che ha proposto un passaggio da una cultura per l’infanzia ad una dell’infanzia, in cui l’educare corrisponda a stimolare il pensiero creativo e la libertà di scegliere. In particolare, c’è bisogno di un confronto sul tema delle emozioni, soprattutto visto che i bambini abitano il mondo dei social, non solo tutti ormai li usano, ma lo smartphone è diventato estensione del sé. I media allora possono educare e aiutare a ragionare.

Dopo questi interventi, sono stati proposte delle esperienze concrete con protagonisti i bambini: a Vinovo da alcuni anni è operativo il Consiglio Comunale dei Ragazzi, composto da ragazzi della quinta elementare e delle medie. Erano presenti all’incontro di Torino alcuni dei consiglieri: Noemi, Elisa, Giulia, Daniele, Lorenzo, Martina e la loro educatrice Acr Sara. I bambini si sono interfacciati con il Sindaco e il Consiglio Comunale della città e hanno mostrato grande attenzione per la comunità: proposte perché a scuola si favoriscano la lettura e le gite in bicicletta, per una maggiore attenzione all’ambiente e ai più fragili.

Dopo la visita alla città nella serata del sabato, la domenica mattina è stata dedicata dapprima alla scoperta della missione caritativa del Sermig, visitando gli ambienti. Successivamente, Rosanna Tabasso, presidente del Sermig, e don Marco Ghiazza, parroco ed ex assistente centrale Acr, si sono confrontati sul “noi”, sulla fraternità e sull’essere discepoli missionari. Tanti gli spunti, ma in particolare, entrambi hanno sottolineato la potenza di Dio che è Padre e perciò ci rende fratelli. Ma la fraternità non è solo trovarsi insieme, ma è prendersi cura, prendersi carico degli altri, creare un senso di appartenenza agli altri, all’umanità a Dio. Giorgio Gaber, in questo senso, fu profetico: “l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé”. I bambini ce lo mostrano con la loro fantasia. Tutto il seminario si è concluso con la Messa. Nell’omelia, don Marco Ghiazza ha ribadito come vedere (gli altri, la realtà) sia voce del verbo amare.

La due giorni torinese è stata occasione per riflettere su un’altra esperienza di Acr: nella diocesi di Avezzano, in Abruzzo, dal 1994 esiste il Consiglio Diocesano dei Ragazzi. Lo scopo è quello di preparare attività da proporre alle parrocchie, ma soprattutto è un modo perché i ragazzi imparino a confrontarsi e ad entrare a poco a poco nello stile di corresponsabilità proprio della Chiesa.

TeleRadio Cremona Cittanova
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