Processione del Corpus Domini. Mons. Napolioni: «Compagni di viaggio dei nostri fratelli»

Giovedì 26 maggio il vescovo Antonio ha portato il Santissimo Sacramento per le vie del centro di Cremona attorniato da una folla di fedeli

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Particolarmente partecipata nella serata del 26 maggio la tradizionale processione eucaristica cittadina nella solennità del Corpus Domini. Alle 21, da tutte le parrocchie cittadine, i fedeli sono confluiti in Cattedrale per la S. Messa, presieduta dal Vescovo, mons. Antonio Napolioni, circondato dai delegati episcopali, dai Canonici della Cattedrale e dall’attuale Vicario della Zona Pastorale VI, don Giampaolo Maccagni, peraltro nella duplice veste di vicario episcopale di fresca nomina, come ricordato dallo stesso Vescovo nel corso dell’omelia.

Omelia, durante la quale ha evidenziato come il camminare rappresenti una «condizione permanente» dell’uomo, non a caso «homo viator». Ma il camminare – ha proseguito – indica anche la «salita dura dell’esistenza», nella gioia del «vivere, condividere, sperare, amare». Tutto questo «esige una forza e questa forza nessuno può darsela da solo». Mons. Napolioni si è quindi soffermato sul termine «compagnia», inteso alla lettera come il dividere il pane assieme, ed il verbo «accompagnare», che «Papa Francesco ha indicato con chiarezza tra quelli che dobbiamo praticare di più». D’altra parte, ha proseguito, «non tutti i modi di farsi compagnia sono uguali, c’è compagnia e compagnia». La compagnia del Signore, il Suo avvicinarsi ancora a noi, oggi, lo si nota nel nostro donarci reciproco l’uno all’altro, nel formare «il miracolo sempre nuovo della fede della Chiesa», nell’allontanare la tentazione d’«esser Chiesa nel modo dei falliti, dei nostalgici», nel «confessare onestamente i nostri pensieri ed i nostri sentimenti». Con una consapevolezza, questa: «Gesù non nasconde la Verità» e la verità è «Cristo crocifisso».

Al termine della celebrazione liturgica ha preso il via la processione col Santissimo Sacramento. Dietro la croce, i molti fedeli, seguiti dai religiosi, dalle religiose, dai ministranti, dai sacerdoti concelebranti e, sotto il baldacchino, dal Vescovo, che ha retto l’Ostensorio. Infine, le autorità cittadine col gonfalone della città, in particolare il Sindaco, Gianluca Galimberti, in fascia tricolore, l’assessore Barbara Manfredini ed il consigliere regionale Carlo Malvezzi.

Lungo il percorso, l’alternarsi di preghiere e canti, proposti dal Coro della Cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi, ha creato la giusta atmosfera di raccoglimento, con un armonico intervallarsi di brani del Vangelo, stralci dai discorsi di papa Francesco e del card. Martini, invocazioni. L’accompagnamento all’organo è stato assicurato dal maestro Marco Ruggeri.

Il numero dei partecipanti alla processione e la profondità della loro orazione ha sicuramente rappresentato un segno per i passanti. Attraversata piazza del Comune, il corteo si è snodato lungo largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, piazza Roma, piazza Stradivari, via Baldesio, per poi tornare da piazza del Comune direttamente in Cattedrale, dove il Vescovo ha impartito sui presenti la solenne benedizione eucaristica, ricordando come ora si sia chiamati a scrivere «la nostra vita quotidiana».

Mauro Faverzani

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