Primo incontro tra i membri eletti del Sinodo dei Giovani

Venerdì 12 in Seminario la convocazione di tutti i partecipanti. Nominati nei nove tavoli i facilitatori, arbitri del confronto nei gruppi e i cinque presidenti che si alterneranno nelle sessioni plenarie

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Venerdì 12 gennaio, in Seminario a Cremona, si è tenuta, in un’atmosfera informale ma sempre più consapevole, l’assemblea dei membri effettivi del Sinodo diocesano dei Giovani, promosso dal vescovo Napolioni. Centosei eletti, in gran parte dai 18 ai 30 anni, proposti da ogni realtà del mondo giovanile (Zone pastorali, oratori, associazioni, movimenti). Ma anche con una componente del mondo adulto – educatori, religiosi/e, seminaristi e presbiteri: uno spaccato davvero rappresentativo della ricchezza di sensibilità e visioni. Lo ha voluto sottolineare don Paolo Arienti, responsabile diocesano della Federazione Oratori cremonesi, nell’introduzione alla plenaria che ha dato inizio alle procedure sinodali.

All’assemblea, che si confronterà sui cinque temi elaborati nella lunga fase degli ascolti, parteciperà la segreteria del Sinodo, e solo in una seconda fase don Arienti e mons. Napolioni.
Proprio il vescovo Antonio, che nei giorni scorsi aveva personalmente scritto ai membri eletti accogliendo la loro disponibilità, ha guidato il momento iniziale di invocazione dello Spirito, riaffermando la sua fiducia negli esiti positivi e imponderabili del questo passaggio che interpella la vita diocesana.

«Il Sinodo non è un’iniziativa di pastorale giovanile – ha esordito – ma rappresenta e va considerato come evento di Chiesa, riguarda il futuro della comunità diocesana tutta. E in questo senso chiedo sia vissuto non solo dai partecipanti eletti, ma da ogni parrocchia, sostenuto dalla preghiera di tutti». E rileggendo il brano evangelico di Giovanni, che descrive la curiosità dei primi discepoli dinanzi al Maestro, ha invitato a conservare nel cuore la provocazione contenuta nella domanda rivolta loro: «Che cercate?». Saranno le risposte che affioreranno dal confronto sinodale – a detta di mons. Napolioni – a suggerire nuovi percorsi e nuovo coraggio missionario a tutta la Chiesa cremonese.

La convocazione di venerdì ha avuto anche lo scopo di far conoscere meglio tra loro i membri dell’assemblea che affronteranno da domenica prossima il discernimento loro affidato. Nove tavoli , definiti secondo criteri di massima rappresentatività delle diverse componenti sinodali, hanno iniziato da subito – secondo una metodologia mutuata dal recente convegno ecclesiale di Firenze – eleggendo al proprio interno un «facilitatore», cui è stato affidato il ruolo di arbitro della discussione e del rispetto del regolamento, oltre che delegato a stendere la sintesi organica degli interventi.

Altre cinque figure sono state individuate dall’assemblea con il compito di presiedere  i lavori in plenaria, già calendarizzati nei prossimi mesi sino alla solennità di Pentecoste.

In una cartella personale sono stati distribuiti ai presenti regolamento e indicazioni puntuali sui prossimi appuntamenti e convocazioni, con l’invito a dedicare la massima attenzione alla lettura e riflessione personale sui contenuti dello strumento di lavoro.

Il primo capitolo dello strumento di lavoro «Futuro», consegnato ai giovani e alle comunità cristiane nelle Zone pastorali nello scorso novembre, sarà la traccia per raccogliere riflessioni e proposte dei membri eletti, condensate in proposizioni che l’assemblea sinodale sottoporrà ad approvazione mediante il voto. Esse saranno il frutto condiviso che la Chiesa giovane consegnerà al vescovo.

Prossima convocazione domenica 21 gennaio, alle 15,30,  a Sospiro. Nella Zona pastorale 4 l’assemblea del Sinodo sarà preceduta da una veglia di preghiera sabato 20 gennaio, alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale di Vescovato, cui tutti i fedeli sono invitati.

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