Per la 30enne cremonese Chiara Rossi la prima professione tra le Suore Adoratrici del SS. Sacramento

Classe 1987 è originaria della parrocchia di S. Michele Vetere in Cremona

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Indosso l’abito blu e sulla testa il velo. In questo modo la 30enne cremonese suor Chiara Rossi ha espresso la scelta di consacrarsi al Signore attraverso il carisma delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, per le quali la preghiera adorante davanti all’Eucaristia diventa amore espresso nella carità. Lo fa fatto con la sua prima professione, emessa pomeriggio di domenica 26 marzo a Rivolta d’Adda, nella Casa Madre dell’Istituto religioso fondato dal beato padre Francesco Spinelli.

A questa giornata, di particolare significato in molti non hanno voluto mancare. Oltre ai familiari e agli amici, erano presenti tanti “piccoli” del vangelo che suor Chiara in questi anni ha raggiunto nel suo servizio. E naturalmente tante erano le suore, per raccontare nella “carne” la nascita di una nuova sorella.

La Messa, presieduta da padre Enzo Maggioni, è stata concelebrata da una decina di sacerdoti che hanno accompagnato e conosciuto nel suo percorso suor Chiara. Lei che, dopo la proclamazione del Vangelo, chiamata dalla Madre maestra, suor Luisa Ciceri, ha risposto il proprio «Eccomi», prendendo quindi posto sull’altare accanto alla superiora generale delle Adoratrici, madre Isabella Vecchio.

La liturgia del giorno ha aiutato a cogliere il cammino spirituale nel cuore di suor Chiara e che ha voluto condividere con le sorelle, i parenti e gli amici: “Vedere la Sua salvezza!”.

A partire dal Vangelo del cieco nato, padre Enzo ha concluso la sua omelia con un invito tutto secondo il carisma del beato Spinelli: «Questa luce di Cristo la si potrà incontrare sempre di più in due maniere. Anzitutto davanti all’Eucarestia che è la presenza viva del Signore, del Risorto, è il suo memoriale, il suo dono. Infatti, nella misura in cui tu “perderai” del tempo”, e magari di più di quello previsto dalle Costituzioni, per stare davanti all’Eucarestia, allora conoscerai sempre più questa luce del mondo che è il Signore Gesù. L’altro modo è la scelta degli ultimi, che consiste nello stare accanto a coloro che non contano, che sono gli scarti. Davanti a queste due realtà – l’Eucarestia e gli ultimi – possa tu, Chiara, dire: “Credo nel Signore Gesù”».

Dopo l’omelia la giovane cremonese, interrogata dal celebrante, ha espresso il desiderio di consacrarsi al Signore seguendo i consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza.

Quindi, mettendo le proprie mani in quella della Superiora generale, ha fatto la sua prima professione.

Suor Chiara ha poi ricevuto l’abito e il velo (segni della propria consacrazione), la regola di vita e comunione dell’Istituto (per vivere nella perfetta carità) e il crocifisso (per imparare da Cristo a consegnare ogni giorno la vita nelle mani del Padre).

Indossato l’abito religioso, l’abbraccio di pace con la Madre generale, la Madre maestra e le altre suore del Consiglio, oltre che con madre Camilla Zani, già generale dell’Istitituto.

Dopo la liturgia eucatistica, la celebrazione si è conclusa davanti al sacello del beato Fondatore (posto nella cappella di Casa Madre), cui la giovane professa si è affidata.

«Il mio – spiega suor Chiara Rossi – è un ”si” accompagnato e maturato nella formazione, nella preghiera, nello studio, nel servizio, cioè nella continua ricerca del Volto d’Amore di Cristo nella mia quotidianità. Questa è la mia semplice richiesta di ogni giorno al Signore: “VederTi e continuare a vederTi”. Un dono grande che il Signore mi ha dato è vedere concretamente la sua presenza e poter dire con certezza e gioia “I miei occhi hanno visto la tua salvezza”. Ma che cosa significa tutto questo? È stato per me come un voltarsi e vedere che ogni episodio difficile o gioioso della mia vita era collegato da un bellissimo nastro color oro (come il colore dell’eternità). Tutto è stato pensato da sempre per me, per potermi scoprire nuovamente figlia amata da sempre e per l’eternità. Questa è la vocazione di ogni uomo. Questo è il desiderio di Dio Padre per ogni sua splendida creatura. Con la mia prima professione religiosa, con gratitudine, desidero donarmi nelle mani e nel cuore del mio Signore, appartenerGli, chiedendo la grazia di poterLo sempre incontrare, vedere, riconoscere e sussurrare al Suo orecchio il dono della fedeltà. Che bello poter dire alla fine di ogni giorno “I miei occhi hanno visto la tua salvezza” e le mie mani sono “piene di Cristo”, eccomi Signore!».

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Profilo di suor Chiara Rossi

Classe 1987, originaria della parrocchia di S. Michele Vetere in Cremona, suor Chiara Rossi si è diplomata presso il liceo psico-pedagogico “Anguissola” di Cremona, conseguendo poi la laurea magistrale in Servizi Sociali.

Dopo un’esperienza lavorativa, suor Chiara è entrata come postulante nell’Istituto delle Suore Adoratrici, per vivere un primo cammino di discernimento. Inviata nella comunità di Pachino (SR), dove ha vissuto per poco più di un anno, ha potuto conoscere più da vicino il carisma delle Suore Adoratrici. La giovane cremonese, infatti, ha sperimentato e si è misurata con una quotidianità che trascorre tra preghiera, servizio e vita fraterna, imparando a incontrare ed adorare il Signore Gesù nell’Eucarestia, celebrata e adorata, e nei poveri, che sempre abitano la realtà quotidiana. Il servizio, prestato principalmente nella scuola primaria e nel doposcuola, le ha permesso di aprire gli occhi e il cuore ai bambini con maggiori difficoltà o che vivono situazioni di disagio, mettendo in gioco tutte le sue capacità di accoglienza, attenzione, tenerezza.

Il cammino è poi continuato con il noviziato, periodo particolare di formazione, durante il quale Chiara è stata accompagnata a vivere un’esperienza sempre più profonda dell’amore del Signore e del suo sguardo di predilezione sulla sua persona. In questi due anni intessuti di preghiera, comunione con le sorelle e servizio apostolico a Casa Famiglia Spinelli a Rivolta d’Adda, in parrocchia e nel doposcuola per ragazzi in difficoltà, ha maturato la sua scelta, sempre più libera e responsabile, di consacrazione al Signore, nell’offerta di tutta la sua esistenza a Lui e ai fratelli.

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