Pastorale della salute, focus sulle fasi più difficili della vita

Sabato 11 febbraio la Giornata del malato: la celebrazione diocesana a Bozzolo nell'80esimo de "Il Samaritano" di don Mazzolari

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L’attenzione a quanti vivono la malattia – personale o di un familiare – così come all’età della vecchiaia o al dolore per un lutto. Sono queste le direttrici sulle quali l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, diretto da don Maurizo Lucini, si concentra programmando il nuovo anno pastorale, in piena continuità con i percorsi già avviati negli ultimi anni.

Giornata del malato

Scadenza di particolare significato sarà quella di sabato 11 febbraio quando, nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, come consueto si terrà la Giornata mondiale del malato. La celebrazione diocesana, presieduta dal vescovo Napolioni, si svolgerà nel pomeriggio (ore 16) nella chiesa parrocchiale di Bozzolo.

«Abbiamo scelto di celebrare nel paese mantovano questa ricorrenza – spiega don Maurizio Lucini – perché nel 2017 ricorrono gli 80 anni del libro di don Primo Mazzolari “Il Samaritano”, icona biblica d’eccellenza per la pastorale verso gli infermi. Il libro, concluso nel 1937,  venne però pubblicato un anno dopo, nel 1938, per motivi di censura».

 

Umanizzazione della cura

Riguardo invece alla formazione, tra i primi appuntamenti in agenda c’è il percorso dal titolo “Umanizzazione del servizio al malato”, organizzato in collaborazione con l’Ospedale di Cremona. Una proposta rivolta a cappellani, assistenti spirituali, religiosi, volontari e operatori sanitari (con possibilità di ricevere accrediti ECM). Il programma è articolato in quattro incontri a cadenza mensile, da ottobre a gennaio, il giovedì pomeriggio dalle 17.45 alle 19 presso l’aula magna dell’Ospedale in sinergia con il Centro camilliano di formazione di Verona.

«La proposta formativa – precisa don Lucini – intende offrire ai partecipanti l’opportunità di familiarizzarsi con la complessa tematica dell’umanizzazione del mondo della salute, di acquisire e di identificare modalità concrete di coinvolgimento in progetti finalizzati a rendere più umano il servizio all’ammalato».

La prima lezione sarà il 20 ottobre 2016 con padre Angelo Brusco che introdurrà sul tema “L’umanizzazione del mondo della salute”, con uno sguardo di carattere storico che porterà ad analizzare i sintomi del disagio che si avverte nelle istituzioni sanitarie e socio-sanitarie.

Si proseguirà il 17 novembre con “Uno sguardo all’antropologia medica”. La dott.ssa Malaika Ribolati aiuterà a riflettere su come non si può arrivare all’umanizzazione del mondo sanitario senza che la medicina ricuperi il suo soggetto (l’uomo nella sua totalità), reintroducendo il soggetto uomo non solamente come essere biologico, ma come essere biologico-umano, e considerando la malattia e la guarigione come “eventi-umani” e guardando al malato come protagonista attivo del processo terapeutico. Proprio nell’ambito dell’antropologia medica si iscrive la riflessione sul curare e prendersi cura.

Il 15 dicembre la dott.ssa Marija Gostimir si soffermerà, invece, sul “Rapporto tra gli operatori e il malato e/o i suoi familiari”, sottolineando la necessità di una formazione specifica, offerta a vari livelli, per accrescere la competenza comunicativa-relazionale di quanti operano nel mondo sanitario a contatto con persone ferite nel corpo e nello spirito.

Conclusione il 19 gennaio 2017 con padre Brusco, che tornerà a Cremona per focalizzare l’attenzione su “Il ruolo della spiritualità nell’umanizzazione del servizio al malato” nella consapevolezza che l’accompagnamento spirituale del malato sta acquisendo una rilevanza terapeutica sempre maggiore nella cura del paziente, soprattutto nell’ambito delle cure palliative. Una spiritualità che è una dimensione inerente ad ogni persona, indipendentemente dalla sua adesione a un credo religioso.

Scheda di iscrizione

 

Ministri della consolazione

Continua, inoltre, la proposta formativa per i cosiddetti “ministri della consolazione”. L’obiettivo è aiutare le persone e le famiglie a vivere il tempo della malattia.

«La malattia, il dolore e la sofferenza – puntualizza don Lucini – rischiano di chiudere la persona colpita e i suoi familiari in un isolamento dannoso. La comunità cristiana ha sempre avvertito il desiderio e il dovere di tendere la mano a chi soffre. In questo filone di carità e di giustizia si inserisce l’opera di quei cristiani che, a nome della propria comunità e in stretta collaborazione con il loro parroco, vogliono svolgere un tale ministero. Per la sua delicatezza questo servizio esige una preparazione a diversi livelli: spirituale, psicologico e pastorale».

Il percorso formativo elaborato in tal senso prevede dieci incontri da svolgere a livello zonale o interzonale secondo le esigenze, con date e luoghi dunque da concordare.

 

Formazione per parrocchie e gruppi

L’ufficio diocesano per la Pastorale della salute propone anche tempi di spiritualità e percorsi formativi su richiesta di parrocchie e gruppi, affinché vi siano persone preparate nell’accompagnare le persone fragili a vivere nella fede il tempo della malattia o dell’età anziana.

Il percorso tipo, adattabile in base alle diverse esigenze, prevede di affrontare le seguenti tematiche: parole da dire e non dire (il dialogo); cenni sulla psicologia del malato; accompagnamento spirituale; attitudini (umane, psicologiche e spirituali) del volontario; la persona affetta da demenza e vicinanza alla famiglia.

 

Volontari accanto agli anziani

Guardando in particolare alle residenze sanitarie assistenziali (RSA) l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute propone un percorso rivolto a tutti quei volontari che non sono inseriti in alcuna associazione e quindi non hanno occasioni di formarsi in modo adeguato per il loro servizio. Il percorso è articolato in quattro incontri:

  1. Stare accanto per dare senso alla sofferenza; carità ed empatia.
  2. Accogliere per essere accolti; conoscere e condividere il “mondo” della persona con disturbi comportamentali.
  3. Come accompagnare le reazioni emotive dell’anziano e dei suoi famigliari soprattutto nelle fasi terminali della vita.
  4. Soddisfare i bisogni degli anziani attraverso l’impegno e le cure amorevoli; l’atto del mangiare, del camminare, del tempo libero e del tempo spirituale.

 

Dinamiche del lutto

A livello zonale o interzonale sono proposti, inoltre, percorsi per quanti si trovano nella fase del lutto e per chi vuole sostenere e aiutare coloro che sono nel dolore per la morte di un loro caro. «Quando una persona cara muore – afferma don Maurizio Lucini – ciascuno di noi può trovarsi a vivere una situazione di sofferenza attraversata da cupa tristezza, ansia, rabbia senso di ingiustizia, ecc. ».

Il percorso si articola in tre incontri:

  1. La morte e il morire: la dimensione psicologica (intervento di uno psicologo)
  2. Affrontare il lutto: la dimensione esperienziale (intervento di un esperto)
  3. Il lutto e la Fede: la dimensione spirituale (intervento di un sacerdote)

Al termine del percorso, se i partecipanti vorranno, sarà possibile formare e accompagnare un gruppo di auto-mutuo-aiuto.

 

Amministratori di Sostegno

Tra le proposte anche quella di un corso base per volontari amministratori di sostegno (tre incontri in due edizioni) organizzato dall’Ospedale di Cremona e che trova il pieno appoggio dell’ufficio diocesano.

Brochure informativa

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