Padre Gigi Maccalli: «Le ultime parole che ho detto al mio carceriere…» (ASCOLTA IL PODCAST)

Il missionario originario della diocesi di Crema ospite della seconda puntata di MissioConnessi trasmissione curata da don Maurizio Ghilardi

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Nella seconda puntata di MissioConnessi don Maurizio Ghilardi incontra padre Gigi Maccalli, il missionario cremasco della Società delle Missioni Africane liberato nelle scorse settimane dopo oltre due anni prigionia. Padre Maccalli era stato rapito in Niger al confine col Burkina Faso, nella notte tra il 17 e il 18 settembre del 2018, da miliziani jihadisti.

Prima del rapimento prestava la sua opera nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey, dove, nella lingua locale, il suo nome significa “Dio fa unità”.

Nel dialogo con don Ghilardi, padre Maccalli parla della sua esperienza e della missione, anche nella prospettiva dell’ultima enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”: «Anche se sembra che il mondo vada in altre direzioni io sono sempre stato profondamente convinto che siamo tutti figli dello stesso Padre. Proprio il giorno della mia liberazione – ha raccontato – al mio principale sorvegliante che mi accompagnava verso il rilascio ho detto come ultima parola: “Che Dio ti aiuti a capire un giorno che siamo tutti fratelli”… Lui ha risposto che i suoi fratelli sono sono musulmani, ma ho gettato il seme della fraternità, quando Dio vorrà lo farà crescere. Questa è la nostra missione: testimoniare che siamo tutti fratelli. È l’impegno che Gesù ci ha lasciato quando ci ha insegnato il Padre Nostro».

Prima di salutare l’invito «a pregare per gli altri ostaggi che ancora sono in mano dei loro rapitori nel Sael, persone che sono lì da 4 o 5 anni. Il sostegno della preghiera, come ho sperimentato per me, può essere un aiuto grande»

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