Oscar Romero santo: una vita spesa per il Vangelo e gli ultimi

A pochi giorni dalla notizia della canonizzazione, a Cremona un incontro sulla figura del vescovo salvadoregno martire

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Si è svolto venerdì 9 marzo a Cremona, nella chiesa di S. Bernardo, un incontro in ricordo del martirio del vescovo salvadoregno Oscar Arnulfo Romero, che, con l’approvazione del miracolo ottenuto per sua intercessione, sarà presto proclamato santo. Don Antonio Agnelli è partito proprio da questa notizia che riempie di gioia non solo il popolo di El Salvador ma moltissimi credenti e non, che hanno ammirato, in tutto il mondo, il suo coraggio nella difesa dei diritti umani.

La meditazione è stata animata da alcuni appartenenti al gruppo locale Oscar Romero attraverso letture di alcuni brani delle sue omelie che hanno rischiarato nel buio degli anni della persecuzione in El Salvador la vita di tanti oppressi.

Offriva loro, con il suo impegno e la sua parola, sostegno, consolazione, aiuto, difesa, a partire dal Vangelo di Gesù, testimoniato nella sua radicalità, fino al dono della vita, quando venne ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava l’Eucaristia, mentre alzava il calice nel momento liturgico dell’offertorio. Si realizzava così in pienezza la sua vocazione: egli spese tutta la sua vita e il suo ministero episcopale al servizio degli ultimi, sull’esempio di Cristo.

Nell’incontro è stato evidenziato il clima di rifiuto ed emarginazione che egli dovette subire anche da confratelli vescovi, come ha affermato Papa Francesco ricevendo i salvadoregni in Vaticano, nell’ottobre 2015, affermando che Romero fu ucciso prima dal sicario incaricato, ma poi anche da calunnie ingiuste.

Ora è giunto il risarcimento o meglio il riconoscimento della santità autentica di un uomo, cristiano, salvadoregno e vescovo che pure nella fragilità della sua umanità è stato plasmato dallo Spirito Santo che gli ha dato il coraggio del martirio per Cristo e gli umiliati e offesi del suo popolo, che lo hanno amato fino a fargli dire “il popolo è il mio profeta”.

Concludendo l’incontro, don Antonio Agnelli ha comunicato ai presenti di aver incontrato negli scorsi giorni a Roma mons. Vincenzo Paglia, che è stato postulatore della causa di beatificazione di Romero, e di averlo ringraziato per quanto fatto per riscattare Romero dal silenzio e dalla volontà di farlo dimenticare presente in tanti settori ecclesiali e politici. Egli ha risposto che è particolarmente lieto per la chiesa intera.

Di fatto è un grande avvenimento la canonizzazione di Romero, ha sottolineato don Antonio, perché obbliga la chiesa a riprendere un cammino di spogliazione, di rifiuto del potere, di libertà evangelica, di primato della coscienza e della testimonianza, della scelta per i poveri, sole in grado di rendere ancor oggi contagiante la fede in Cristo, Figlio eterno del Dio della vita.

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